Quando la “Demozzi toppa” è peggio del “buco”.
Avete presente chi alla vista della Polizia scappa ed una volta fermato, dichiara: “Non ho fatto niente!”…e perché scappi? Il presidente Demozzi ha fatto più o meno la stessa cosa. Una volta scoperto quale promotore in prima persona di una Compagnia on line, disintegrando in un attimo un ventennio di principi Sindacali dello SNA, ha dichiarato: “ho fatto quel che predico da 20 anni realizzando una società consortile per il bene dei colleghi !”.
Anche qui in prima battuta verrebbe da chiedergli: “E perché lo hai fatto di nascosto?”. Di nascosto si fa la beneficenza a favore di “terzi bisognosi” oppure a favore di “se stessi”, ma capite bene che trattasi di due tipi di beneficenza agli antipodi.
In questi giorni il buon Demozzi si è messo lì con gli Avvocati a studiare qualche “pezza a colori” da apporre sulla pessima figura fatta a seguito del mandato ricevuto da una Compagnia on line. Tuttavia, come spesso accade, la pezza è peggio del buco ma potete rendervene conto da soli semplicemente leggendo questo articolo di Tuttointermediari.it →https://www.tuttointermediari.it/demozzi-esorta-gli-agenti-fate-societa-consortili-unite-le-forze-cosi-alziamo-lasticella/
Innanzitutto dalle parole del Demozzi, ci deve essere stato un fraintendimento con il Notaio che invece di ratificare una S.c.a.r.l. (Società Consortile a Responsabilità limitata) ha invece registrato l’atto costitutivo di una vera e propria S.r.l. (Società a Responsabilità Limitata), con tutte le abnormi differenze giuridiche che ne conseguono e sulle quali neanche ci soffermiamo. Forse il Notaio era Spagnolo e non si sono capiti.
Ma il punto è che il Demozzi fa capire che per “consortile” intende la possibilità di stare tutti quanti insieme (vicini, vicini) con un sacco di altri colleghi. Giocando infatti sul termine vuol far credere che le quote di questa Unione Nazionale Assicuratori Srl intestate alla fiduciaria svizzera, in realtà nasconderebbero decine e decine di colleghi che non vogliono comparire perché terrorizzati dalle loro Compagnie. Ma che meraviglia, ma che altruismo. E’ da applausi quest’uomo (!).
Ci ha un po’ ricordato il famoso Ajeje Brazorf (del quale qui accanto abbiamo recuperato carta di identità) che, una volta scoperto senza biglietto dal controllore dell’autobus, si becca da quest’ultimo “dell’ignorante, nel senso che ignora” ed il Marocchino serbo croato così replica: “E lei allora è un imbecille, nel senso che imbelle !”.
Sulla Compagnia on line di cui è nuovo mandatario, il Demozzi dichiara «Si tratta di una compagnia telefonica, che si sta trasformando in una tradizionale, dal momento che ha dato vita a una divisione, denominata “Verti Professionals”, che lavora in esclusiva con gli agenti». Sempre per il presidente SNA la caratteristica del mandato «è il richiamo all’Accordo nazionale impresa agenti 2003 a caratteri cubitali. Ma vi sembra che il presidente Sna firmi un mandato senza l’Ana?»
Visti i presupposti della subdola operazione, assolutamente sì caro presidente, ci sembra eccome. Anzi, ne siamo proprio certi e se questo tipo di mandato dovesse esistere veramente, è ben chiaro che trattasi di un unicum non replicabile per nessun altro collega che non sia anch’esso “titolare autonomo” di un importante “centro di potere” come può essere lo SNA.
Ciò detto, per sgomberare il campo da qualsiasi dubbio, sarebbe sufficiente che il buon Demozzi rendesse pubblico il capitolato di nomina che gli è stato conferito e dal quale si evince a caratteri CUBITALI il richiamo all’Ana 2003 ed alla titolarità autonoma dei dati in capo solo all’Agente.
Con questo Presidente SNA infatti non si capisce bene il perché, ma bisogna andare sempre a fiducia. Nessuno gli chiede conto di nulla e, giustamente, egli si guarda bene dal documentare quel che dice. Se ci pensate, non solo è un mandato che oramai a livello di privacy ha ben poco da tutelare, visto che lo stesso presidente SNA ha addirittura svelato anche la provvigione che questa sua Unione Nazionale Assicuratori Srl si intasca sulla Rcauto (il 17%, beato lui !), ma, soprattutto, non è un mandato sottoscritto da un Agente qualunque.
Allora cantiamo tutti insieme: “Oh lelle, oh lalla, faccelo vedè, faccelo toccà ♫♫”.
A parte gli scherzi, saremmo veramente curiosi di vedere nei prossimi anni, quanti mandati questa fantomatica “Verti Professionals” vorrà rilasciare agli Agenti tradizionali. Tiriamo ad indovinare: NEANCHE UNO, oltre quello già conferito a questa privilegiata società facente capo al Demozzi.
Trattasi di Compagnia che opera al di fuori dell’ANA il cui core business è la Rcauto, per cui ci chiediamo come possa un’Impresa che di suo già perde 30 milioni di euro all’anno, farsi carico per il futuro delle indennità dell’ANA in favore di Agenti tradizionali su di un portafoglio volatile come la Rcauto, per di più riconoscendo loro una provvigione del 17% sullo stesso ramo. Non solo, ma con l’innovativa introduzione in questo mandato del principio di titolarità autonoma dei dati in capo ai soli Agenti (escludendo quindi la stessa Compagnia), questa Impresa mirerebbe al tempo stesso ad inimicarsi la potente Associazione Nazionale delle Imprese Assicurative italiane.
Ma di che parliamo? Chi sarebbe l’amministratore di questa fantasiosa Verti professionals, il nostro amico Marocchino Serbo Croato Ajeje Brazorf nel frattempo trasferitosi in Spagna?
Inutile dirvi che non v’è traccia dell’esistenza di questa Verti Professionals, da nessuna parte, neanche nel sito ufficiale della Verti. Men che mai ci sono indicazioni che la stessa Verti si stia trasformando in tutto o in parte in una impresa tradizionale, che esista una sua divisione che lavori in esclusiva con le Agenzie tradizionali che non sia quella dello special one Claudio Demozzi. D’altronde il mandato alla Unione Nazionale Assicuratori srl lo ha conferito la Verti Ass.ni Spa e soprattutto è l’unico mandato rilasciato negli ultimi sei anni ad un Agente iscritto nella sez. A del Rui.
Per il presidente SNA questa iniziativa rappresenta “una nuova asticella, proposta alla categoria agenziale“, per noi rappresenta invece un ulteriore innalzamento dell’asticella nello sport denominato “oltraggio dell’intelligenza altrui”.
«Bisogna unire le forze, costituire agenzie consortili, in grado di rappresentare dei poli territoriali plurimandatari o società iperspecializzate in determinati settori, condividere gli interessi, perché da soli è difficile stare su questo mercato. La strada l’ho tracciata, chi vuole percorrerla bene…Se qualcuno ha intenzione di lanciare una società consortile in qualche parte d’Italia, da Cagliari a Torino, a Roma, e vuole coinvolgermi, io ci sto. Sono disponibile a partecipare con una quota anche solo per il gusto di esserci…», conclude il Demozzi nell’articolo di Tuttointermediari.it.
E dategliela nà quota, ma così, giusto solo per farlo partecipare (!).
Riepilogando: sfruttando il bacino d’utenza degli iscritti SNA il presidente Demozzi mette in piedi di nascosto un business del tutto personale che, in un colpo solo, disintegra uno dei principi dello SNA: La guerra alle Compagnia dirette ed on line. Una volta scoperto, lavora di fantasia inventandosi delle cose impossibili nel presupposto che tanto vi bevete un pò tutto quello che dice e che nessuno gli chiede conto di quello che vi propina da bere.
Ma un briciolo di dignità ce l’avete? fino a che punto siete disposti a farvi prendere in giro da quest’uomo? fino a che punto siete disposti a fare quadrato intorno a lui per difendere i suoi interessi personali a discapito dell’intera categoria? fino a che punto volete bruciare il futuro professionale dei giovani intermediari, fra i quali potrebbero esserci anche i vostri figli?
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Tal G. Sostegno