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Sud Italia

“Decontribuzione Sud”, ennesimo fallimento delle rappresentanze sindacali.

Gli Agenti di assicurazione del sud Italia vivono uno dei momenti più difficili della loro storia, lavorare al sud è da sempre molto complicato per mille ragioni diverse. Lavorare nel meridione in qualità di intermediari assicurativi forse lo è ancor di più.
Le Compagnie mandanti accentuano questa differenza, vivono da sempre una forma di scetticismo e spesso e volentieri sono piuttosto prevenute nei confronti degli intermediari del meridione.
Ci sono Compagnie la cui politica è quella dell’apertura di sportelli agenziali solo da Roma in su, basta vedere la dislocazione geografica dei loro punti vendita.
E’ un dato di fatto. Non vogliamo neanche entrare nel merito delle motivazioni, anche perché molte di esse sono puramente strumentali, altre (forse) potrebbero anche avere un qualche fondamento.
Assistiamo Agenti di assicurazione da quasi trent’anni ed abbiamo conosciuto in pari misura Agenti del nord, del centro e del sud Italia, isole comprese. Fatte ovviamente le dovute ed insignificanti eccezioni, dobbiamo dire in primis che a tutte le latitudini dello stivale, gli intermediari assicurativi si caratterizzano per il fatto di essere delle ottime persone e dei bravi professionisti, in grado di interagire e creare empatia con la propria clientela.
Poche categorie professionali riescono a creare una clientela così fidelizzata come quella degli Agenti assicurativi, ma soprattutto a livello di competenze e preparazione tecnica non abbiamo riscontrato differenze a livello territoriale.
Spesso la differenza in termini di produzione per un’agenzia la fa il territorio, laddove commercio, industria, piccole e medie imprese, infrastrutture ed aziende che lo caratterizzano, agevolano chi opera al nord piuttosto che al Sud.
Ma questo vale ovviamente per qualsiasi attività.
Queste differenze territoriali tra nord e sud sono endemiche e spesso si cerca di colmarle con la politica. E’ capitato recentemente che alcune agevolazioni riservate al Sud finiscano invece per escludere senza motivo proprio la categoria degli Agenti di assicurazione. E’ il caso ad esempio del c.d. provvedimento “Decontribuzione Sud” di cui al D.L n. 104/2020 a favore dei datori di lavoro privati, eccetto agricoli e domestici.
La legge di Bilancio 2021 ha abrogato tale disciplina prevedendone una nuova, operativa fino al 2029, con misure differenziate: 30% negli anni 2021/2025; 20% negli anni 2026/2027; 10% nel biennio 2028/2029. L’Inps con circolare n. 33/2021 ha dato il via libera alla fruizione dello sgravio per l’anno 2021, specificando che sono esclusi dall’incentivo i datori di lavoro rientranti nel codice “K” della classificazione Nace che ricomprende il sotto-codice K-66 cui appartengono le agenzie assicurative.
Da che mondo è mondo, sono le rappresentanze di categoria che si devono far sentire in circostanze come queste: ANAPA e SNA avrebbero dovuto alzare la voce e se del caso passare ad azioni incisive. Ambedue si sono limitate a scrivere delle letterine al Governo che si sono rivelate del tutto inutili, per poi sonnecchiare. Il Decreto Legge riprende codici ateco che confondono la figura dell’Agente con le Imprese assicurative e quindi il provvedimento “Decontribuzione sud” non ha trovato applicazione per gli Agenti del meridione (!). A detta dello SNA, per l’Inps «l’esclusione degli agenti è legittima e la conferma arriva nientemeno che dalla stessa Unione Europea». Siamo esagerati se affermiamo che sul punto le organizzazioni sindacali avrebbero dovuto scatenare una vera e propria “guerra santa” in favore degli Agenti del Sud Italia ?
Le differenze le fanno sempre i numeri e perché no? anche i comportamenti. I numeri di SNA in termini di rappresentatività della categoria sono sicuramente superiori ma, per quanto attiene il risultato finale, non incidono affatto rispetto a quelli di ANAPA.
In termini comportamentali e di consapevolezza, invece, mentre è apprezzabile il Presidente di Anapa che ammette sinceramente di non voler “illudere nessuno nel merito del risultato finale”, quello di SNA questo scrupolo non se lo crea proprio.
Dopo aver ricevuto una risposta dall’Inps definendola «un capolavoro di insensibilità burocratica», nell’ottobre del 2023 lo SNA parla addirittura di “spiragli positivi” per le posizioni espresse dallo stesso SNA che “starebbero trovando consenso nel Governo”.
Manco a dirlo, la situazione a distanza di un anno è immutata e non solo gli Agenti di assicurazione sono stati esclusi dal provvedimento “Decontribuzione sud”, ma addirittura varie Direzioni Inps «hanno avviato una campagna di recupero degli importi fruiti dagli agenti assicurativi per l’esonero contributivo».
Se fossimo Agenti del Sud saremmo abbastanza incazzati con chi ambisce a rappresentare una categoria, professandosi al tempo stesso come capace, autorevole e rappresentativo e sollecitando per questo il pagamento di quote di iscrizione.
A mandare letterine senza alcun seguito, sarebbe capace chiunque