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Agents Consulting | Studio professionale di consulenza tecnico giuridica al servizio degli agenti di assicurazione

Immagine ANA 03

L’art. 25 ANA 2003: Uno dei tanti danni per gli Agenti.

Un nostro cliente ha recentemente chiesto alla sua mandante lo sviluppo dei conteggi delle indennità di fine rapporto. Dobbiamo dire che la Compagnia ha “stranamente” accolto la richiesta inviandogli il prospetto.
Ebbene, per l’art. 25 ANA, vale a dire l’incremento del Montepremi, l’indennità comunicata era pari a zero euro. Ovviamente l’Agente ci ha subito contattati lamentando quello che per lui era un palese errore. Non riusciva infatti a spiegarsi come mai quell’indennità fosse pari a zero ed il montepremi finale di gran lunga inferiore a quello iniziale, nonostante nel corso degli anni avesse notevolmente implementato il portafoglio affidatogli.
Nel 2006 infatti si è ritrovato a pagare una rivalsa portafoglio che per il solo art. 25 ANA prevedeva la “restituzione” di 35 mila euro (comprensivi di interessi).
Abbiamo spiegato al povero Agente che in realtà non trattavasi affatto di un errore nello sviluppo di quella indennità, anzi, il conteggio appariva corretto.
Ad oggi l’indennità ex art. 25 ANA risulta pressoché azzerata per tutti gli Agenti di assicurazione, a prescindere dall’ottima produzione nel frattempo realizzata.
Il motivo è evidente. A decorrere dall’introduzione della Legge Bersani sulla Rcauto il montepremi finale di questo ramo è sempre pari a zero per effetto del venir meno dell’obbligo di disdetta, mentre sui contratti pluriennali la facoltà di recesso da parte dell’assicurato lo ha sostanzialmente abbattuto.
Il Montepremi finale è rappresentato infatti dal “cumulo dei premi da esigere per i quali si siano verificate le condizioni per la tacita proroga”, per cui vengono meno i presupposti per la formazione. In queste condizioni il MPF non viene quasi mai ad essere superiore al MPI certificato nel verbale di consegna, ne consegue che l’incremento risulta pari a zero oppure piuttosto irrilevante.
Abbiamo spiegato all’Agente che un Accordo collettivo vecchio di ventuno anni risulta inevitabilmente superato dal susseguirsi delle previsioni legislative e di conseguenza finisce per essere penalizzante per tutti gli Agenti di assicurazione (anche) sotto l’aspetto della liquidazione delle loro indennità.
Gli abbiamo anche spiegato che purtroppo il fantasioso slogan del “meglio nessun Accordo che un pessimo accordo!” che si è inventato il Presidente Demozzi dello SNA, è unico motivo ostativo al rinnovo dell’Accordo.
Tutti i nostri clienti vengono giocoforza penalizzati dall’ANA 2003, anche la nostra attività di consulenza a loro favore viene penalizzata e/o limitata da questo Accordo collettivo, vi potremmo fare diversi esempi. Tuttavia, questi sono solo alcuni dei motivi per cui ci ritroviamo sempre più spesso a rimarcare questa insulsa presa di posizione del presidente SNA. Esistono poi i così detti “seguaci” del richiamato Presidente (da non confondersi con gli aderenti a questo storico Sindacato) che vedono nei nostri articoli strani complotti e manovre occulte, anche se in verità in questo vengono abilmente istigati.
Per quanto appaia oramai palese, ci teniamo a ribadire che delle “manie di persecuzione” altrui non sappiamo che farcene e da queste pagine continueremo ad analizzare vicende professionali e contrattuali che, come da evidenza, ci riguardano direttamente o indirettamente (checché ne dicano i seguaci !).
Tornando all’Agente da noi assistito, quest’ultimo non è iscritto ad alcun Sindacato, ma l’efficacia erga om
nes di quell’Accordo collettivo penalizza non poco anche lui. In verità le penalizzazioni a danno degli Agenti che rivengono da un ANA così vetusto, sono moltissime e non basterebbe una giornata intera per elencarle tutte.
Se ad essere penalizzati sono solo gli Agenti di assicurazione, se ne deduce che le controparti (Compagnie di assicurazioni) ne traggono di conseguenza dei vantaggi.
Chi si oppone al rinnovo dell’ANA 2003, lavora (consciamente o inconsciamente) per agevolare le Imprese assicurative, a maggior ragione se la motivazione di questa opposizione si basa unicamente sull’insuperabile nodo della “titolarità dei dati”. Lo abbiamo detto mille volte e continueremo a ripeterlo, seppur nel più assordante silenzio dei diretti interessati: se tutte le Compagnie hanno già raggiunto specifici “Accordi dati” con i rispettivi Gruppi aziendali (così come d’altronde è!), non v’è alcuna possibilità che si possa tornare indietro.
L’Ania non potrà mai accettare di porre nel nulla gli Accordi singolarmente raggiunti dalle Associate con le rispettive Reti di vendita. Quante possibilità ci sono che ciò accada? Secondo voi è mai possibile introdurre nel rinnovo dell’ANA un articolo che smentisca in un colpo solo tutte le contrattazioni aziendali già in essere e che 
nel bene o nel male risultano oramai consolidate ? La risposta è: assolutamente NO.
Occorre necessariamente trovare una sintesi sull’argomento.
Non è un concetto difficile da comprendere. Sono invece piuttosto difficili da comprendere gli applausi che vengono riservati a chi si oppone al rinnovo dell’Accordo Collettivo per queste improbabili motivazioni.
Non ci stancheremo mai di dirvelo, ma se il rinnovo dell’ANA 2003 il buon Demozzi lo subordina alla vendita del software Archimede, sappiate che ne potrebbe vendere anche diecimila (circostanza di per sé impossibile !), ma ciò non sposterebbe di una virgola la posizione dell’ANIA.
A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, per cui non vorremmo che il business della vendita di questo software sia il vero nocciolo della questione.
Gli “affari” non sembra che vadano particolarmente bene nel merito della vendita di Archimede, circostanza che se da un lato rappresenta un buon segno in termini di consapevolezza degli Agenti, dall’altro diventa per il Demozzi una pericolosa “condizione sospensiva” circa la riapertura del tavolo delle trattative per il rinnovo dell’ANA 2003.
Cari Agenti di assicurazione, occorre cambiare politica, occorre cambiare strategia, occorre cambiare uomini e rappresentanti e se non potete decidere di cambiare i rappresentanti dell’ANIA, per certo potete decidere di cambiare i vostri.
Seneca era solito dire: “Noli rogare, quom impetrare nolureis” (non chiedere se non vuoi ottenere).