E’ ufficiale: L’Antitrust è senza senso dell’umorismo !
“L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (“Antitrust”), a seguito della ricezione di una segnalazione, ha ritenuto di rappresentare al Sindacato che la pubblicazione e la possibile adozione di una tabella unica nazionale di riferimento per le provvigioni degli Agenti, sarebbe idonea ad integrare una violazione della normativa antitrust (intesa restrittiva della concorrenza, ai sensi art. 101 del TFUE), consistente nella fissazione concordata, da parte di un’Associazione di Categoria, di un’importante variabile strategica quale è il valore delle provvigioni. La potenziale illiceità della condotta in questione, secondo l’Antitrust, “discende dalla oggettiva idoneità della stessa ad alterare la concorrenza, in quanto volta a coordinare le strategie negoziali dei singoli Agenti, i quali dovrebbero invece decidere autonomamente il valore delle provvigioni delle proprie prestazioni professionali”.
Ma solo a noi fa ridere tutto questo?
Praticamente c’è stato qualche mattacchione che, non avendo niente di meglio da fare, si è preso la briga di scrivere all’Antitrust per segnalare la violazione delle normative dell’Autorità Garante nel merito delle tabelle sulle “provvigioni che vorremmo” promulgate in pompa magna dallo SNA.
Il povero Sindacato Nazionale Agenti si è beccato la ramanzina dell’AGCM.
Ma secondo voi, le tabelle pubblicate dallo SNA rappresentano una violazione della normativa Antitrust in tema di concorrenza? O meglio, magari lo saranno pure, ma ancor prima volevano essere un modo “goliardico” per mantenere alto il morale degli agenti e farli sbellicare dalle risate. Era questa la finalità del Sindacato secondo noi, non certo quella di violare la normativa Antitrust.
Le tabelle dei minimi provvigionali, potrebbero anche essere state un sorta di “esperimento sociale” del Sindacato. Si saranno detti: Proviamo a raccontare una barzelletta e vediamo quanti colleghi si mettono a ridere e quanti invece la prendono sul serio e ci fanno il solito applauso. Anche in questo caso tuttavia l’intento non era certo quello di violare le normative antitrust.
In effetti, qualcuno che non ha capito la barzelletta ed ha applaudito, c’è stato. Non moltissimi in verità, anzi, diremmo piuttosto pochi, ma tra coloro i quali la barzelletta non l’hanno capita, c’è proprio l’Antitrust.