le mancate procedure ex art. 2bis ANA di Allianz e UnipolSai
Tra le molteplici consulenze che oramai ci impegnano sempre più serratamente, negli ultimi mesi abbiamo assistito due società/agenti con mandati conferiti rispettivamente da Allianz Spa e da UnipolSai Ass.ni Spa. Entrambe le realtà agenziali vedevano il proprio delegato all’attività assicurativa aver superato i limiti di età previsti dal vigente Accordo Nazionale e per tale motivo sono stati revocati dalle rispettive Compagnie. Fin qui nulla di strano, se non fosse che le imprese assicurative in questione hanno colto la “palla al balzo” per recedere completamente dal rapporto di agenzia. La procedura è completamente erronea ed arbitraria in quanto nel caso di mandato conferito a società agenziali, la revoca del delegato assicurativo per sopraggiunti limiti di età determina sempre e comunque l’apertura del procedimento di cui all’art. 2 bis dell’ANA 2003.
A quanto pare, sia UnipolSai che Allianz approfittano di questa circostanza per sciogliere i rapporti agenziali senza applicare il procedimento della durata di 90 giorni finalizzato a mantenere in vita il rapporto di agenzia. Neanche la circostanza che il delegato all’attività assicurativa revocato per sopraggiunti limiti di età, sia l’unico nella società mandataria, può mai determinare la mancata applicazione della procedura ex art. 2 bis ANA, così come invece preteso da entrambe le Compagnie.
Molti agenti, peraltro, non sono neanche a conoscenza delle innovazioni introdotte nel 2005 nell’Accordo Nazionale Agenti per quanto riguarda i sopraggiunti limiti di età e ciò ovviamente fa molto gioco alle Compagnie che non mancano di approfittarne. Abbiamo ovviamente contestato per tempo, in entrambi i casi, la pretesa chiusura del rapporto di agenzia con tutte le dovute spiegazioni tecniche, giuridiche e contrattuali. Come spesso accade, tuttavia, ci sono state propinate delle “non risposte” molto simili ai giri di parole utilizzati nel film “amici miei”.
Le diffide a non interrompere il rapporto di agenzia ed avviare la procedura prevista dall’art. 2 bis ANA, sono state reiterate anche nel “verbale preliminare di riconsegna” ma l’arroganza e la prepotenza delle Compagnie in questione ha imposto comunque la prosecuzione delle operazioni di chiusura e riconsegna dell’agenzia.
Sulla base di quanto più volte contestato, ci accingiamo a citare in giudizio entrambe le Compagnie con una (fondata) richiesta complessiva di quasi seicentomila euro. A quanto pare, tuttavia, ciò non preoccupa affatto il management delle imprese e/o i singoli dirigenti firmatari delle comunicazioni, tanto alla fine il motto “paga Pantalone” (alias Allianz ed UnipolSai) è sempre valido. Peccato che tali (scellerate) scelte incidano sui bilanci delle imprese assicurative, i cui stessi dirigenti sono poi costretti a correggere con politiche aziendali che sempre più spesso danneggiando i clienti assicurati e gli stessi intermediari (innalzamento tariffe, riduzione scontistica, riduzione provvigioni etc.).