Relazione “morale e finanziaria” ?
Moria di agenti come documentabile dal Rui, provvigioni da fame, Compagnie sempre più arroganti, revoche pretestuose, conclamata politica di disintermediazione, oneri amministrativi scaricati sulle agenzie, impossibilità a verificare andamenti tecnici che danno luogo ai rappels di agenzia, Istituto di vigilanza che si diverte a prendere per i fondelli l’intera categoria degli agenti, Accordo Nazionale scritto malissimo e risalente al “paleozolico”, rifiuto a pagare indennità di fine rapporto, agenti chiamati in causa dalle Compagnie per presunta concorrenza e sviamento di clientela, polizze fideiussorie contratte direttamente dalle Imprese invece che dai Gruppi agenti, accordi dati su cui si finge di non sapere.
Potremmo andare avanti ancora per un bel po’, ma ci fermiamo qui.
Poi c’è il solito “emozionante” congresso SNA, la solita relazione “emozionale” del Presidente, il solito cuore che batte all’unisono al sol grido “SNA”. Applausi, pacche sulle spalle e ringraziamenti a destra e manca.
Un congresso (l’ennesimo) dove si dice tutto e non si dice niente e che sembra uno spaccato di politica italiana. Da un lato il disastro concreto della vita reale. Dall’altro, l’arte oratoria dei dirigenti di un “partito” che esaltano presunti successi del partito stesso e scaricano sulle controparti le responsabilità delle cose che non vanno.
Provate a leggere la relazione del presidente SNA con una spolveratina di senso critico, provateci anche solo per un attimo (sono ovviamente esonerati gli adepti ed i seguaci dello SNA, per i quali risulterebbe impossibile).
L’incipit della relazione è inquietante: “Ci siamo lasciati alle spalle l’epoca in cui il Sindacato era ostaggio di personaggi sleali e doppiogiochisti” (!?).
Se ne deduce che fino a dieci anni fai, prima quindi dell’avvento di questo esecutivo, il Sindacato era presieduto da personaggi “venduti” e che tenevano in “ostaggio” il Sindacato. Questa gravissima dichiarazione del Presidente fa a cazzotti con i più volte (da lui stesso) richiamati cento anni di “gloriosa” storia del Sindacato Nazionale.
Le problematiche con cui abbiamo analiticamente aperto l’articolo e che attanagliano la categoria, non vengono analizzate dal Presidente SNA che in via generale sostiene che l’Esecutivo nazionale si sta battendo anima e cuore per risolverle. Evidentemente con scarsissimi risultati.
Anzi, il Presidente conferma che le istanze del Sindacato rivolte alle Imprese assicurative vengono pressoché ignorate, come ad esempio accaduto per le proposte sugli extra profitti generati nel periodo del lock down.
Dopo la bacchettata sugli accordo -dati capestro di alcuni GAA, si passa a celebrare l’unità d’intenti con i GAA cementata a settembre in quel di Milano. Anche qui se ne potrebbero dire diverse in termini di coerenza, ma stendiamo un velo pietoso.
Le ultime otto pagine (su venti) sono invece dedicate ad una entusiastica carrellata sul numero degli iscritti. Il Sindacato Nazionale in questi anni è diventato “ricchissimo” (nel senso stretto del termine !) grazie al boom di adesioni ed alla oculata gestione del denaro degli iscritti (che in Italia non è mai un atto dovuto da parte di un amministratore, ma sempre una qualità da sottolineare !).
Grazie alle “ricchezze” accumulate ci si è comprati l’appartamento adiacente in via Lanzone a Milano e per il futuro gli equilibri finanziari dello SNA sono garantiti. Ci chiediamo se accumulare soldi (e fare utili al pari di una società commerciale o, meglio, immobiliare) rappresenti un motivo di vanto per una organizzazione Sindacale. Ma tant’è.
La cosa più imbarazzante tuttavia è il rapporto che il Presidente fa tra il decremento degli agenti operativi e l’aumento del numero degli iscritti allo SNA, che viene definito come un “unicum”. Se per il futuro il trend viene confermato, tra qualche anno gli agenti operativi presso il RUI saranno ridotti all’osso, ma saranno tutti iscritti al Sindacato. Sono soddisfazioni.
Ma non vi sovviene che forse gli agenti che si iscrivono allo SNA lo fanno per paura di essere revocati, accorpati o retrocessi a subagenti? e che magari sperano in un vostro aiuto, qualora ciò dovesse accadere? e se nonostante ciò il numero degli agenti si riduce costantemente, significa che essere iscritti al Sindacato non è affatto una garanzia di immunità a fronte di queste (frequenti) ipotesi.
La relazione è poi un crescendo autocelebrativo, infarcito da un tripudio di ringraziamenti a destra ed a manca.
Questa la sintesi di quella che è stata addirittura definita come relazione “morale e finanziaria dell’esecutivo nazionale”. Ma di che?
Provate a rileggerla questa benedetta relazione.
A chiunque non l’acquisisca per semplice “osmosi”, non può che apparire vacua ed a tratti offensiva dell’intelligenza altrui.
Studio Professionale Agents Consulting
dott. Gianluca Sostegno