Il “politicamente corretto” a tutti i costi.
Da una nota dello SNA apprendiamo dell’intervento degli Avvocati dell’IVASS che, nella prima udienza dibattimentale dinanzi al TAR per il ricorso proposto dallo SNA avverso il Regolamento 51, avrebbero proposto dei “chiarimenti applicativi”.
Si certifica che l’Ivass si diverte a prendere per i fondelli la categoria degli agenti di assicurazione.
In definitiva, con questi “chiarimenti applicativi”, l’IVASS trasforma il Regolamento 51, quantomeno nella parte destinata alla gestione della Rcauto, da una norma ambigua ad un’autentica pagliacciata.
Non ci sono termini per definirla diversamente. Basta leggere. Nessuno dovrà documentare niente a nessuno e basterà la parola del cliente assicurato che potrà riferire anche “oralmente” di aver utilizzato il preventivatore Ivass (!?).
In quella sorta di “politicamente corretto” che oramai ne caratterizza l’operato, il Presidente dello SNA dichiara che: “il chiarimento applicativo formulato da Ivass quale diretta e dichiarata conseguenza del ricorso presentato da Sna, segna comunque un punto a favore del Sindacato e di tutti gli agenti…”.
Insomma un autocelebrativo “1-0 e palla a centro !” conseguito grazie agli attaccanti dello SNA (per usare una metafora calcistica !).
L’occasione invece sarebbe stata propizia per dichiarare questo: “il chiarimento applicativo formulato da Ivass quale diretta e dichiarata conseguenza del ricorso presentato da Sna, rappresenta un’imbarazzante dimostrazione di incompetenza dell’Istituto di vigilanza che ci costringe a ricorsi al Tar per fronteggiare questioni inutili che evidentemente si potevano chiarire ben prima. Chiederemo nelle competenti sedi la rimozione del Presidente dell’Ivass”.
Non lo può dire? Certo che lo potrebbe dire. Stroncherebbe in questo modo gli atteggiamenti dell’Ivass che per il futuro agevolerebbe la fase preventiva delle consultazioni con le parti interessate. Ma prevale sempre il più prono “politicamente corretto”.
Salvo che non intervenga una rinuncia al ricorso da parte di entrambi a fronte dei “chiarimenti applicativi” esposti dall’IVASS, nel frattempo gli iscritti allo SNA si son fatti carico del pagamento delle parcelle degli Avvocati del Sindacato, l’IVASS delle parcelle dei suoi di Avvocati con i soldi dei contribuenti (ivi compresi gli stessi iscritti SNA), il soccombente in giudizio si farà eventualmente carico delle spese legali della controparte (pagano sempre i contribuenti) mentre i Giudici del Tribunale Amministrativo Regionale vengono impegnati nell’esprimersi su di una cosa insulsa sottraendo tempo a ricorsi ben più importanti.
I più contenti di tutti sono sempre gli Avvocati di entrambe le parti.