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Agents Consulting | Studio professionale di consulenza tecnico giuridica al servizio degli agenti di assicurazione

Lettera

la lettera compassionevole ed il ricorso al Tar.

Perdonateci ma non è colpa nostra e vi assicuriamo che non c’è alcuna forma di accanimento, ma non possiamo esimerci dal commentare le gesta del Sindacato Nazionale Agenti. Ci costringono, anche perchè non lo fa nessuno e questa lacuna va colmata.
Leggiamo di una lettera del Presidente del Sindacato Nazionale Agenti al Ministro Giorgetti, avente ad oggetto il  Regolamento Ivass n. 51/2022.
L’accorata lettera del Presidente Demozzi al Ministro sta a testimoniare due cose: da un lato, si conferma che l’IVASS nell’emanare regolamenti che riguardano gli agenti, non si preoccupa di confrontarsi in via preventiva con la categoria, dall’altro, la reazione dello SNA si concretizza nel supplicare in maniera compassionevole la politica affinché intervenga nei confronti dell’Istituto (!?).
Ignorati dall’Ivass e da “San Giorgetti”, allo SNA non rimane che fare ricorsi al TAR.
Morale: lo SNA e la categoria degli agenti di assicurazione (di cui lo stesso SNA vanta di essere il maggior rappresentate), risultano evidentemente del tutto impalpabili per le Istituzioni.
Occorrerebbe interrogarsi sul perché, nella sua attività ricorrente, l’Istituto di Vigilanza sia freneticamente impegnato ad emanare regolamenti (talvolta anche sconclusionati) volti soprattutto a “disciplinare” l’attività distributiva degli agenti di assicurazione. Ma quanto saranno mai indisciplinati questi poveri agenti di assicurazione?
Per contro, se ben notate, nei confronti delle Imprese di assicurazione l’intervento dell’Ivass non è quasi mai a carattere “regolamentare” (compito soprattutto demandato a disposizioni legislative una tantum), quanto piuttosto a carattere sanzionatorio (multe).
Cosa sta a significare tutto questo? Qual’è la discriminante per l’Ivass?
Ebbene, a fare la differenza di trattamento è il peso specifico che contraddistingue i due soggetti (Compagnie mandanti ed Agenti mandatari) nonché il ruolo rispettivamente ricoperto.
Un prologo del genere porta ad un epilogo scontato: la bilancia pende nei confronti delle Compagnie in quanto emblema del potere economico e nel mercato specifico rivestono un ruolo primario, visto che sono fornitori del servizio e supremi giudici di chi, come e quanto deve percepire per fornirlo.
Sbagliato.
Questo è quello di cui si son fatti convincere nel tempo gli agenti di assicurazione. Il maggior contributo a questo convincimento lo forniscono da sempre le stesse rappresentanze degli agenti, che si tratti di semplici Gruppi aziendali o Sindacati, poco cambia.
In realtà le forze in campo sono inversamente proporzionali a quello che appare, è solo una questione di consapevolezza e di rappresentanza o se volete di “consapevole rappresentanza”.
Nei confronti di una categoria spaccata, masochistica, sempre propensa ad una forma di autolesiva
 soccombenza, come quella degli agenti di assicurazione, l’Ivass non ha alcuna remora nell’emettere regolamenti e provvedimenti volti a giustificare la sua stessa esistenza. Mettere sotto schiaffo una categoria debolmente rappresentata è un gioco da ragazzi.
Al contrario, nei confronti di una categoria coesa e prepotentemente rappresentata, come quella delle Compagnie, è consigliabile andare un pò più cauti e porre in essere azioni più prudenti e di “facciata”.
Ne consegue che le Compagnie risultano semplici destinatarie di sanzioni economiche che fungono quale sorta di “obolo contributivo” per finanziare lo stesso carrozzone di Diritto pubblico dell’IVASS, mentre agli agenti si rende la vita impossibile con regolamenti e provvedimenti di svariata ed anche fantasiosa natura.
Ad esempio, fate caso alla più recente ipotesi rilanciata dal Presidente dell’Ivass nel merito di un eventuale passaggio dell’Istituto di Vigilanza sotto il (definitivo) controllo della Banca D’Italia. Pensate che sia una semplice iniziativa dello stesso Presidente Ivass e che alle spalle non ci sia uno specifico disegno delle Compagnie? Noi un’idea ce l’avremmo.
Ebbene, la notizia non ha suscitato alcuna reazione da parte di ANAPA, mentre il Sindacato Nazionale Agenti si è limitato a riportarla, senza esprimere uno straccio di opinione nel merito. Come a dire: fate di noi quel che volete,
“Stiamo qui con la faccia sotto i vostri piedi… e se volete potete pure muovervi” (cit.)
Cari signori dello SNA, non vi rimane che fare ricorsi al TAR. Uno lo avete già vinto…due di seguito sarebbe record (!).
ULTIM’ORA: A proposito di record, dopo il nostro articolo “Esterrefatto2” è ricomparsa magicamente sul sito snaservice.it la Pec ufficiale del Sindacato. Non l’avevano, glielo abbiamo contestato, la fecero comparire, poi la fecero scomparire di nuovo, adesso è ricomparsa. Forse scomparirà di nuovo appena passerà la bolla mediatica che abbiamo creato.