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Vorremmo fare una riflessione con voi. Avete mai letto o sentito un’intervista ad un Direttore generale oppure ad un Direttore commerciale di una Compagnia di assicurazioni, nella quale si fanno (anche) delle domande “piccanti”? A noi sinceramente non è mai capitato.
Di solito sono interviste autoreferenziali dove viene esaltato l’operato dell’Impresa. Il tenore è più o meno il seguente.
Intervistatore: “Direttore ci dica la verità, ma quanto siete bravi ?”
Intervistato: “Non sta a noi fare queste considerazioni !”
Intervistatore: “Suvvia, non faccia il modesto !”
Intervistato: “Bhe, se proprio insiste, le dico allora che siamo tra i più bravi !”
Intervistatore: “Quali sono i risultati della Compagnia per l’anno che si chiude e quali prospettive per il futuro?”
Intervistato: “In qualità di Chief Commercial officer, posso dire che il trend conferma un cash flow superiore al benchmark del financial market, questo grazie anche all’adoption di digital system e digital properties nell’asset. Per il futuro l’objective è un packaging dei tools e gestire meglio i leed rispetto ai competitors”.
Intervistatore: “Ma che cazzarola hai detto ???”
In verità, questa sarebbe la domanda successiva che faremmo noi.
Nella realtà invece l’intervistatore prosegue con domande che agevolano risposte autocelebrative circa i grandi successi della Compagnia in termini di utili e risultati.
“Sembrano” interviste a pagamento che con il giornalismo in genere non hanno nulla a che fare. Interviste tutte uguali ed “intercambiabili”, nel senso che se ci mettete nomi, cognomi e fotografie di altri manager le si potrebbero riutilizzare più volte (vi garantiamo che non se ne accorgerebbe nessuno !).
Ebbene, siamo praticamente gli unici a non “spennellare” questi soggetti, da questa pagine abbiamo fatto decine e decine di inchieste, denunce, rimarcato criticità, comportamenti scorretti delle Compagnie, dei Sindacati e dei gruppi agenti (con maggior riguardo alle Compagnie in verità !).
Le statistiche di accesso riportano dati impressionanti (prima o poi le pubblicheremo) ma vi assicuriamo che si viaggia nell’ordine di decine di migliaia di letture. Leggono praticamente tutti… Agenti, broker, manager e dipendenti delle Compagnie.
Ma veniamo al dunque, perché così rischiamo di autocelebrarci pure noi. Il punto è che nell’ultimo decennio abbiamo fornito al giornalismo assicurativo, moltissimi spunti ed argomenti “piccanti” da approfondire e su cui fare domande ai diretti interessati.
Ed invece niente. Nulla di nulla.
Eppure vi garantiamo che non c’è nessun copyright sui nostri articoli e non avremmo nessuna difficoltà a condividerli. Anzi.
Quelle poche volte ad esempio che abbiamo pubblicato qualcosa su Gruppi linkedin a sfondo giornalistico del settore assicurativo, hanno addirittura rimosso l’articolo “in quanto non in linea con lo scopo del gruppo”.
Diciamo che la semplice lettura di un nostro articolo fornisce suggerimenti preziosi per la vita professionale di un agente di assicurazione. Se non altro è più interessante rispetto alla solita intervista al Direttore di turno della Compagnia di turno. La sola idea che un intermediario se ne possa avvantaggiare o che all’occorrenza gli possa sorgere un dubbio circa il comportamento della Compagnia, per noi è già motivo di soddisfazione.
Per tutto il resto c’è Mastercard. Soprattutto per le interviste ai manager delle Compagnie.