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Avviamo un piccolo filone (un filoncino) su SARA Assicurazioni spa.
Vi raccontiamo la vicenda di un agente della Lombardia, regione che appare foriera di collaudati rapporti tra SARA Ass.ni Spa ed alcuni agenti eletti.
Torniamo indietro al settembre del 2017, allorquando con la fresca fuoriuscita dello storico Direttore commerciale D’Abramo (e con in rampa di lancio per quel ruolo, l’omonimo protagonista della fiaba di Charles Perrault) ci fu una sorta di gestione ad interim dell’ufficio, a cura proprio del direttore Generale Alberto Tosti.
E’ accaduto che nel corso di un’assemblea soci della richiamata agenzia lombarda, costituita sotto forma di SNC, uno dei soci al 55% abbia “proposto” (pur non essendo neanche all’Ordine del Giorno) di interrompere il rapporto con SARA Ass.ni dando le dimissioni (!?).
Incredibile proposta, nata dal nulla, ma resa prontamente operativa. Per effetto di ciò nella stessa delibera assembleare la maggioranza decideva non meno incredibilmente di “revocare il potere disgiunto di firma in termini di ordinaria amministrazione e conferire detto potere al socio amministratore di maggioranza”, anche questo punto ovviamente non era all’O.d.G. ed il tutto veniva deciso contro il parere del socio al 45% con una verbalizzazione magistralmente pilotata.
Nonostante le dimissioni rientrassero nella più ovvia “gestione straordinaria” e quindi per Statuto necessitavano della firma congiunta di entrambi gli amministratori, partivano comunque le dimissioni a firma del socio di maggioranza in nome e per conto della stessa società mandataria.
Non c’è Compagnia al mondo che nel ricevere all’improvviso le dimissioni di una delle sue più importanti realtà agenziali, non provveda a convocare gli interessati per chiedere spiegazioni tentando di far rientrare le dimissioni stesse.
Non c’è Compagnia al mondo che nel ricevere quelle dimissioni a firma di un solo amministratore della SNC, non provveda a farsi delle domande vista la più ovvia necessità della firma congiunta.
Non c’è Compagnia al mondo che a poche ore dalla ricezione di quelle “strane” dimissioni, decida di effettuare le operazioni di riconsegna inviando contestualmente cinque ispettori incaricati (senza alcun tipo di credenziali).
Non c’è Compagnia al mondo che nel ricevere le dimissioni di un intermediario così importante e produttivo, non provveda a far espletare il preavviso in servizio (se non altro per non pagare l’indennità sostitutiva !).
Non c’è Compagnia al mondo che inizi il giovedì mattina dette operazioni di riconsegna di un’agenzia di grosse dimensioni, e le concluda il lunedì mattina successivo con la firma del verbale del solo socio amministratore protagonista delle dimissioni della società/agente.
Cosa fa il buon Direttore generale di SARA? dopo aver assistito in silenzio alla sequela di anomalie di cui sopra e dopo aver contribuito ad alimentarle, affida subito dopo quell’agenzia al socio amministratore che aveva optato per le dimissioni a discapito dell’altro (!?).
Il socio inopinatamente “defenestrato”, nel frattempo, non ha visto neanche un euro delle indennità di fine rapporto pagate da SARA alla società/agente, ivi comprese le svariate decine di migliaia di euro riconosciute a titolo di indennità sostituiva per aver la Compagnia rinunciato al preavviso. A nulla sono valse le contestazioni del defenestrato, a tutt’oggi impelagato con cause civili.
Ipotizziamo trattarsi di coincidenze e circostanze assolutamente casuali, quelle che hanno visto il concatenarsi dell’operato dell’amministratore della Snc e del Direttore generale di SARA Ass.ni Spa.
A leggere gli eventi infatti sembrerebbe quasi che ci sia stato uno squallido accordo preventivo tra la Compagnia e l’amministratore che ha rassegnato le dimissioni in nome e per conto della società/agente.
Ma così non può essere, anche perché l’ACI, dall’alto del suo spessore morale ed istituzionale, certamente avrebbe già rimosso un Direttore generale che si rendesse “complice” di situazioni di questo tipo.
Rimanete sintonizzati perché la prossima puntata su SARA, SARA’ scoppiettante.