AAA cercasi disperatamente “pecora nera”.
Solomon Asch nel 1956 realizzò un importante esperimento di psicologia sociale sul conformismo: valutò la propensione di soggetti psichicamente normali ad essere influenzati dalle opinioni della maggioranza, anche quando tali opinioni erano in palese contrasto con i dati forniti dall’apparato sensoriale degli stessi soggetti.
L’esperimento prevedeva che otto soggetti, di cui sette complici, dovessero valutare delle schede con tre linee di diversa lunghezza in ordine decrescente, confrontandole con un’altra linea, posta in un’altra scheda, di lunghezza uguale alla prima linea della prima scheda.
Si chiedeva a quel punto ai soggetti, iniziando dai complici, quale fosse la linea corrispondente nelle due schede. Nei primi esercizi, i soggetti che segretamente collaboravano con lo sperimentatore rispondevano correttamente, ma dopo alcuni test essi iniziarono a rispondere in maniera concorde e chiaramente errata. Il vero soggetto sperimentale, che doveva rispondere per ultimo o penultimo, nella maggior parte dei casi iniziava a rispondere anche lui in maniera scorretta, conformandosi alla risposta sbagliata data dalla maggioranza.
Al termine degli esperimenti, ai partecipanti fu chiesto perché avessero deciso di conformarsi al resto del gruppo: la motivazione era quella di non essere giudicati negativamente dallo sperimentatore e/o dagli altri colleghi del gruppo.
Vi starete chiedendo cosa c’entra tutto questo? Ebbene possiamo garantirvi che è esattamente quanto accade nel variegato mondo degli agenti assicurativi ed in particolar modo all’interno di alcuni Gruppi agenti.
Esiste un direttivo che talvolta assume delle decisioni incongrue, inopportune o addirittura palesemente finalizzate ad agevolare la Compagnia stessa. Al suo interno si adeguano tutti. Talvolta, per dare maggior forza alle loro decisioni e dare una parvenza di democraticità, il direttivo del Gruppo Agenti di turno convoca una mini assemblea dei vari delegati regionali che, guarda caso, a loro volta si allineano alle decisioni del direttivo. Una pecora nera all’interno del recinto non la si trova neanche per sbaglio. Nessuno che obietti e/o contesti, ci si adegua alle decisioni della maggioranza per non essere giudicati negativamente dagli altri colleghi o, peggio ancora, per continuare a coltivare il proprio orticello.
Plutarco disse: “L’hanno chiamata ovazione dal latino ovis (pecora)”.