L’apoteosi celebrativa dell’apparenza e la politica dei piccoli passi.
Facciamo una doverosa premessa, anche al fine di smontare in anticipo la solita barzelletta del “chi ci sponsorizza”. Lo abbiamo già detto più volte e lo ribadiamo, a nostro modesto avviso il presidente di SNA e di ANAPA dovrebbero fare entrambi un passo indietro ed agevolare il processo di unificazione tra questi due sindacati. Magari demandando quest’operazione a due successori, visto che qualsiasi ipotesi di confronto tra loro due sembra impercorribile.
Gli Agenti di assicurazione dovrebbero essere rappresentati da un unico Sindacato, un Sindacato coeso e senza smanie di protagonismo da parte di chi lo rappresenta. E’ una categoria che ha le medesime esigenze e problematiche, non hanno motivo di esistere tre o quattro rappresentanze diverse (specialmente se si devono sedere allo stesso tavolo per il rinnovo dell’ANA).
Quella di cui sopra, è un’ipotesi che nel Convegno di Padova è stata prospettata anche dal pubblico presente in sala e dobbiamo dire che i rappresentanti di sindacati e Gruppi agenti presenti non l’hanno affatto osteggiata. Certo, mancava “l’ideatore di slogan” ma quantomeno gli altri potenziali partecipanti a quel tavolo hanno dimostrato grande senso di responsabilità.
Detto questo, leggiamo di un’interpellanza parlamentare promossa da ANAPA sull’argomento della Decontribuzione Sud. Con riferimento alle azioni avviate dall’Inps, il Ministro Marina Elvira Calderone si è impegnato “a porre in essere tutte le iniziative utili a favorire la sospensione delle azioni avviate dall’Inps per il repucero delle somme fruite da parte degli agenti assicurativi”.
Non sarà risolutivo, può darsi che sia solo una cosa temporanea, magari la posizione dell’Inps verrà riconosciuta come legittima, ma sta di fatto che nelle more questo è un risultato concreto, tangibile. Un fatto insomma. Il Ministro al momento si è preso un preciso impegno.
Anapa ha raggiunto questo piccolo risultato in silenzio, senza grandi annunci e senza neanche un selfie con Onorevoli della maggioranza. La differenza tra i due Presidenti di Anapa e Sna al momento sta tutta qui: La scaltrezza.
Uno fa piccoli passi e non rincorre in maniera compulsiva il consenso e gli applausi a tutti i costi. In maniera scaltra non si espone più di tanto e mira a conseguire degli obiettivi minimi. L’altro antepone il suo ego e la sua persona ai risultati della sua rappresentata (di per sè comunque scarsi), ponendo continuamente in essere “iniziative ad effetto” del tutto sterili e fine a se stesse.
Gli esempi sono molteplici. Sul progetto 51 di Allianz, Anapa non si è esposta più di tanto consapevole del fatto che trattasi di scelte aziendali che, se accettate dagli stessi agenti, non possono essere ostacolate da nessuno. Sull’argomento, SNA ha invece organizzato in pompa magna uno dei suoi rinomati eventi “on line” con la partecipazione di migliaia di Agenti che hanno assistito alle relazioni di esperti (giustamente retribuiti dal Sindacato) che han detto loro che il progetto 51 “non va bene per categoria degli Agenti”. Il risultato è che il progetto 51 di Allianz, cavalca alla grande.
Sulla decontribuzione sud, ANAPA si adopera per interpellanza parlamentare ottenendo il risultato di cui sopra ed in risposta SNA organizza il solito “evento on line” con la partecipazione di professionisti (sempre da retribuirsi a carico delle casse del Sindacato) che a loro volta non possono far altro che rinnovare le tesi ben note circa il disallineamento dei codici Ateco.
Alle obiezioni circa il costante atteggiamento denigratorio del Presidente SNA riservato ai Gruppi Agenti, per tutta risposta viene immediatamente organizzato un evento in presenza con i Gruppi aziendali al sol fine di dimostrare all’esterno una presunta coesione e condivisione d’intenti.
Alle sempre più insistenti pressioni per rinnovare l’ANA, il Presidente Demozzi si fa fotografare nella sua sede con un rappresentante dell’ANIA e sempre nella sua stessa sede convoca la sua “Commissione privata” che vorrebbe far sottintendere una presunta disponibilità al rinnovo dell’Accordo Collettivo.
Insomma, il motto sembra essere: “facciamo vedere che ci muoviamo !” che in effetti appare più che sufficiente, visto che gli associati si accontentano.
Qualcuno definirebbe il tutto come “l’apoteosi celebrativa dell’apparenza” e spesso l’apparenza “non inganna”.