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Sembra quasi che periodicamente i signori dello SNA si rendano conto di quanto sia stagnante la loro “azione sindacale” a tutela della categoria, per cui sentono l’esigenza di compensare questa mancanza diffondendo qualche pseudo “libretto di istruzioni”. Un qualcosa insomma che possa apparentemente mitigare questo totale status di immobilismo e dare l’illusione agli iscritti che l’attività Sindacale a loro tutela sia sempre forte e costante.
E’ il caso dei “vademecum” diffusi dallo SNA che si pensa possano tornare utili ai colleghi, facendoli sentire protetti e tutelati.
Dopo un decennio di applicazione del Ccnl dipendenti, il Direttore dello SNA ha sentito ad esempio l’esigenza di renderne pubbliche delle istruzioni nel merito del premio aziendale di produttività ai dipendenti di agenzia (verrebbe da chiedersi come si siano regolati gli Agenti fino ad esso, vista la necessità di chiarimenti).
Adesso è il turno del Demozzi che dopo quasi un ventennio dall’introduzione della normativa indicata nel CAP, sente l’esigenza di fornire istruzioni per l’uso dei “conti correnti dedicati”. Pensate un pò, il Presidente SNA “ancora una volta ribadisce a tutti i colleghi che non vi è necessità di tenere tanti conti correnti bancari quante sono le imprese rappresentate”.
In sola frase sembra voler “svelare” una normativa ben nota da quasi un ventennio a tutti i suoi colleghi ed al contempo li etichetta pure come appartenenti alla categoria dei “duri di comprendonio”, visto che si vede costretto a ribadire loro “ancora una volta”, un concetto che evidentemente a suo giudizio non hanno ben compreso (ndr: A sua volta, quest’uomo non ha ancora ben compreso quanto possano essere inopportuni scritti formulati con questa supponenza!).
Ma non basta, perché analogamente – prosegue il Presidente nazionale Sna – “sono da evitare Accordi integrativi che possano ostacolare, impedire, limitare l’esercizio di tale libertà imprenditoriale/operativa degli agenti. Così come sono da evitare clausole contrattuali che alcune banche inseriscono nei conti correnti agenziali che prevedono clausole vessatorie che vengono elencate”.
Agli Agenti tocca prender nota anche di queste cose che sono da evitare (!).
Fin qui la nostra critica facile facile, perchè dobbiamo ammettere che in questo momento è come se stessimo sparando sulla “Croce rossa” (ma quando si è privi di idee e di fatti concreti si finisce per sottoporsi anche a questo !).
Dal momento che la nostra è da sempre una critica costruttiva, rimanendo sul tema “Conti correnti dedicati”, inviteremmo il Presidente Demozzi ad esprimersi su cose ben più pratiche e concrete.
Un esempio? Le vessazioni di alcune Compagnie che “propongono” l’utilizzo gratuito dei Pos per il pagamento dei premi direttamente sul conto direzionale al pari del versamenti premi. All’atto dello scioglimento improvviso del rapporto, questa condizione ha determinato non poche problematiche a danno degli Agenti.
Ma sull’argomento, vi ribaltiamo anche una domanda che frequentemente ci viene rivolta dagli Agenti e che evidentemente allo SNA neanche fanno. A prescindere dallo status di mono o plurimandatario e dell’esistenza o meno della fideiussione ex art. 117, 3 bis CAP, l’Agente è tenuto a fornire in sede di ispezione amministrativa l’estratto conto delle movimentazioni del C/C dedicato, a semplice richiesta dell’ispettore incaricato dalla Compagnia?
A questa problematica concreta e ricorrente noi (come d’altronde altri professionisti) rispondiamo fornendo all’uopo indicazioni di comportamento.
Sul tema “conti correnti dedicati” il Presidente SNA vi “ricorda” invece che “non è necessario avere più conti correnti” e che “sono da evitare Accordi integrativi che possano ostacolare, impedire, limitare l’esercizio di tale libertà imprenditoriale/operativa degli agenti”.
Verrebbe quasi da dire: trovate le differenze !.