Un “velo pietoso” sull’interrogazione parlamentare.
Altro giro, altra corsa, altra brutta figura del Sindacato Nazionale Agenti.
Siete ben a conoscenza dell’interrogazione parlamentare sul Regolamento Ivass n. 51/2022 promosso dallo SNA e che ha visto la risposta del sottosegretario On. Bitonci della Lega. Lo SNA si rammarica per “l’inconsistenza” della replica.
L’interpellante è un parlamentare di F.lli d’Italia di Trento che di professione fa il commercialista e pare proprio che tra i suoi clienti annoveri anche il buon Demozzi. Parliamo quindi di un politico della coalizione di centro destra attualmente al Governo. La recriminazione circa la presunta “inconsistenza” della risposta non può neanche essere attribuita ad un’antipatica ripicca nei confronti di un avversario politico, cosa che purtroppo accade in politica.
In realtà la risposta del Governo si rivela per lo SNA imbarazzante, non certo inconsistente.
Per l’IVASS infatti “il Regolamento 51/2022 va bene così com’è in quanto concordato con lo SNA nella pubblica consultazione ed è stato semplicemente adeguato per effetto dei ricorsi al TAR promossi dallo stesso Sindacato, al massimo l’Istituto sarà tollerante nei primi mesi di applicazione”. Questa in sintesi la risposta del Governo.
L’interpellante On. De Bertoldi, si dichiara “non soddisfatto completamente” ed informa che lo SNA gli ha riferito a sua volta che le osservazioni formulate dal Sindacato nella pubblica consultazione, non sono state accolte.
Adesso, come al solito, leggiamo tra le righe.
Delle due, l’una: o il Sindacato mente, oppure l’IVASS si diverte a prendere per i fondelli il Sindacato Nazionale Agenti (che tuttavia continua a proclamarsi quale autorevole interlocutore di tutti !).
Vedete voi quale delle due circostanze sia la più grave.
Fatto sta che a leggere le memorie difensive dell’IVASS nel ricorso al TAR, questa tesi è specificatamente richiamata dall’Istituto di Diritto pubblico.
Di ripensamenti e marce indietro dello SNA ci sono diversi esempi. Basti pensare al tema del “trattamento dati” dei vari Gruppi Agenti che per Demozzi, agli albori del suo mandato, “non erano soggetti a procedura di ratifica di cui allo Statuto Sna”, salvo poi diventarlo e scatenarci sopra una sorta di “guerra santa” che ha portato ad espulsioni e sospensioni dal Sindacato (ma non per tutti, esiste una gradualità di tolleranza !).
Ma torniamo all’interrogazione parlamentare. Nella sua replica al Governo, l’Onorevole interpellante sostiene che “pure l’Ania contesta il Regolamento Ivass 51/2022”. Anche qui lo SNA deve avergli riportato informazioni sbagliate, perché l’ANIA non ha contestato un bel niente.
A marzo di quest’anno infatti l’Ania ha semplicemente chiesto una proroga dell’entrata in vigore del Regolamento per un termine non inferiore al 1 ottobre 2023, semplicemente perché il cronoprogramma indicato da Ivass “non appariva percorribile”.
Al parlamentare interrogante, risulta inoltre che un’agenzia media debba far fronte a circa 3000 (tremila) rinnovi al mese di polizze Rcauto. In ragione del premio medio di 368 euro, le agenzie dovrebbero incassare mensilmente 1,1 milioni di euro di sola Rcauto. Considerando le altre garanzie sull’auto e tutti gli altri rami, l’Agente medio dovrebbe annoverare un portafoglio complessivo per almeno 15 milioni di euro e portarsi a casa non meno di 1,8 milioni di euro di provvigioni all’anno. E di che si lamentano?
Se le sole agenzie di assicurazioni (circa 12.000) operano circa 3000 rinnovi Rcauto al mese, ciò significa che in Italia ci sono 432 milioni di veicoli circolanti. Secondo il parlamentare vicino allo SNA, ogni italiano avrebbe otto auto a testa.
Le Compagnie telefoniche, le agenzie di direzione, le gerenze ed i broker ce l’avranno qualche auto assicurata pure loro, o no?
Qualcuno, come ad esempio noi, potrebbe pensare che il dato dei 3000 rinnovi al mese, sia un grossolano errore del Parlamentare amico di Demozzi. Magari intendeva 3000 rinnovi all’anno (di per sé già eccessivi!). Invece no, il Demozzi nella newsletter n. 18 de “L’Agente di Assicurazione” (vedere qui ‘Agente di Assicurazione) riprende e fa suo questo dato, senza alcuna correzione/revisione.
Può darsi anche che il Demozzi sia così bravo che nei ritagli di tempo riesca a gestire i suoi quattrodici mandati rinnovando veramente 3000 polizze Rcauto al mese. Magari è convinto che sia così per tutti i suoi colleghi.
Avvisatelo però che è tra i pochi ad essere così bravo e fortunato.
Manco a dirlo, su Snachannel il presidente SNA enfatizza il lavoro degli amici parlamentari per una interpellanza dall’esito imbarazzante (lo possiamo dire o si arrabbia?) ed in pieno stile propagandistico, stigmatizza la risposta del Governo.
Peccato che ciò che conti sia solo la risposta del Governo.
Sempre per il Presidente SNA “le norme obbligatorie che non sono adeguate alla realtà distributiva nazionale e che impediscono ad un’intera categoria professionale di rispettare l’impianto regolamentare vigente…”.
Peccato che l’IVASS sostenga che quelle “norme inadeguate” siano state scritte in accordo con lo SNA.
Stendiamo un velo pietoso (l’ennesimo) su questa brutta figura dello SNA, il cui presidente sull’argomento ha scritto pure una letterina al Ministro Urso per lamentarsi direttamente con lui (sempre in qualità di autorevole interlocutore).
A proposito di brutte figure, andatevi a leggere la risposta di Assinews ad un agente SNA nel merito del software Archimede proposto dal Sindacato. Nella rubrica “Nell’angolo della Compliance per le imprese e gli intermediari” (la produzione è riservata quindi impegnatevi nella ricerca https://www.assinews.it/05/2023/di-chi-sono-i-dati-del-mio-cliente/660105221/), l’autorevole mensile smonta completamente il castello di carte sul “trattamento dati” e soprattutto smonta l’utilità del software creato dal Sindacato.
Cari iscritti SNA, un’occasione l’avete già bruciata, ma se alle prossime elezioni ci saranno candidati alternativi alla presidenza del vostro storico Sindacato, concentratevi su di loro. Peggio non possono proprio fare.