L’astuta scaltrezza.
Prendiamo spunto da un altro post del dott. Massimo Pegoraro che in questo caso tira in ballo ANAPA nel merito dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna nel maggio scorso ( clicca per vedere articolo su Facebook).
In verità avevamo nel nostro focus anche l’analisi dei comportamenti di ANAPA con riferimento agli aiuti promessi. Siamo stati piacevolmente anticipati dal candidato alla Presidenza di SNA nell’ultima elezione che, in assoluta controtendenza rispetto alle ossequiose posizioni di tutti gli operatori del mondo degli agenti di assicurazioni, non le manda a dire. Chi non le manda a dire, incontra a prescindere la nostra simpatia.
Se saltasse fuori qualche altro candidato in ANAPA o in SNA con queste prerogative, vi assicuriamo che incontrerebbe anch’egli la nostra attenzione. Ma sembra che in queste associazioni la parola d’ordine sia: “allineanti e coperti con quello che dice il capo !”.
Cogliamo quindi l’occasione per parlare anche dell’associazione presieduta dal dr. Vincenzo Cirasola. Ebbene, nell’occasione dell’alluvione in Emilia Romagna, ANAPA ha dimostrato anch’essa un’apprezzabile propensione alla propaganda.
Anzi, a dirla tutta, è riuscita a superare anche lo SNA.
Se infatti lo SNA invita i propri iscritti a fare “collette” sul proprio conto corrente per sostenere i colleghi, ANAPA invita gli iscritti a fare bonifici direttamente in favore della Protezione civile Emilia Romagna (!?).
Se la propaganda di SNA divulgherà l’importo delle cifra raccolte (ovviamente non verificabile da nessuno), quella di ANAPA non è neanche in grado di dire quanti agenti abbiano aderito all’iniziativa e quanto sia stato devoluto alla Protezione Civile Emiliana.
Se la Commissione organizzata da SNA comunica di voler procedere in favore dei colleghi con uno stanziamento di contributi ad integrazione della “colletta” già promossa, ANAPA comunica invece che “su indicazione della Giunta Esecutiva nazionale, ANAPA ha già provveduto a stanziare una somma importante a favore della Protezione Civile per la Regione Emilia Romagna”.
Il significato intrinseco di concetti del tipo: “aver già provveduto a stanziare” oppure “somme importanti”, è gelosamente custodito dall’Esecutivo di ANAPA.
A nostro modesto avviso, in momenti come questi, un’associazione di categoria dovrebbe intervenire in maniera chirurgica soprattutto a sostegno dei propri iscritti piuttosto che di un Ente statale come il Dipartimento della Protezione civile. In questo caso la scelta di SNA, appare certamente più opportuna.
Sull’interessante proposta “bipartisan” del dott. Massimo Pegoraro, di creare una “Onlus solidale” che possa coinvolgere entrambi i sindacati, ambedue fanno finta di niente. Le proposte devono nascere dal “partito” e giammai possono essere mutuate, per quanto valide. E’ tipico dell’italica faziosità.
Per certo, in caso di calamità naturali, non solo si dovrebbe passare dalle roboanti “dichiarazioni d’intenti” alle vie di fatto, ma lo si dovrebbe fare anche in tempi ristretti. Qui sembra che per muoversi le Associazioni maggioritarie degli agenti di assicurazione, siano in attesa di pubbliche sollecitazioni/provocazioni che magari si spera non arrivino.
Quando arrivano, SNA si affretta a fare riunioni e pubblicare stizziti articoli sull’argomento (a proposito, ma a chi li fate scrivere sti articoli?), ANAPA invece è ben capace di far finta di nulla. L’animo suscettibile e l’allergia alle critiche è identica per entrambe… la differenza sta tutta nella “astuta scaltrezza”.