Impressioni sul Tour Identity di SNA, tappa di Taranto.
Abbiamo fatto un esperimento: ci siamo iscritti al Tour Identity dello SNA nella tappa di Taranto.
L’invito era aperto anche ai non iscritti, per cui abbiamo approfittato di questa opportunità ritenendola piuttosto interessante.
I relatori hanno trattato del Fonage, della Cassa di Previdenza Agenti, un paio di interventi interessanti degli sponsor per promuovere servizi legati alla stessa attività degli agenti ed un membro dell’Esecutivo ha presentato un progetto potenzialmente utile. E’ evidente il fine auto propagandistico per questo Esecutivo Nazionale, ma ciò non toglie che trattasi di evento ben organizzato e con spunti interessanti. La location mozzafiato sul mar piccolo di Taranto, ha fatto il resto.
Se dalle premesse qualcuno già pensava ad un nostro articolo “demolitore” dell’evento, evidentemente non ha capito molto.
Inutile dire che la parte più interessante è stata l’intervento del Presidente Demozzi. Carisma, eccelse abilità oratorie, preparazione, non vi possono essere dubbi nel merito. In tutta sincerità, sembra di essere al cospetto di un politico di lungo corso piuttosto che di un intermediario assicurativo.
Il numero uno di SNA, sarebbe in grado di tenere la scena per ore senza mai far venir meno l’attenzione, guadagnandosi applausi e consensi a prescindere. E’ esattamente quel “a prescindere” il nocciolo della questione.
Abbiamo seguito con attenzione il suo intervento e purtroppo non possiamo che confermare la nostra opinione negativa sull’era Demozzi. Ad un attento ascoltatore che conosca un minimo di antefatti, non può sfuggire che nei suoi discorsi emozionali vengano innanzitutto ricamate e distorte molte realtà fattuali.
Volete qualche esempio? il Presidente ha avuto modo di affermare che lo SNA avrebbe fatto saltare il tavolo del rinnovo dell’ANA 2003. I comunicati di ANIA e lo stesso SNA ufficializzano esattamente il contrario (Ved. lettera Sna ad ANIA), vale a dire che l’Ania ha interrotto la trattativa a pochi minuti dall’inizio dell’incontro del 03.05.2022.
Ed ancora: una difesa dell’operato del collegio dei probiviri, fondata sul fatto che “chi conosce il Sindacato sa bene che il collegio non subisce influenze da parte di nessuno e che addirittura l’Esecutivo non sa neanche quando si riuniscono e non possiamo partecipare” (e ci mancherebbe !). Peccato che la presidenza del Collegio dei Probiviri sia comunque ricoperta da chi per Statuto non potrebbe (!).
Il Presidente è consapevole di poter dispensare versioni da “palco con microfono” ben differenti dalla realtà, ma che tornano utili per apparire duri e puri.
Al di là dei ricami di cui sopra, la sensazione è che l’obiettivo sia quello di convincere gli iscritti ed il mondo degli intermediari in generale, che l’azione politica di questo Esecutivo SNA sia giusta in senso assoluto e quindi da premiare ad aeternum. Tutti coloro che sono operativamente impegnati sembra che si siano autoconvinti di questo. Una sorta di propaganda costante il cui fine sembra quello di acquisire iscrizioni e consensi, non certo la tutela della categoria.
Ci sbagliamo? forse. E’ un ragionamento contorto? Può darsi. Ma qual’è esattamente il programma e l’azione politica di SNA? voi lo avete capito? Perché in questo momento le priorità vitali per la categoria sono quelle di rinnovare il preistorico ANA 2003 e risollevare la redditività delle agenzie. Un Sindacato che si dichiara come il più rappresentativo della categoria, di questo dovrebbe occuparsi in primis.
Sul primo punto il Presidente ha candidamente ammesso di voler tornare al tavolo delle trattative non prima di essersi garantito un’autonomia “sull’accordo dati”. Un’autonomia da raggiungersi per mezzo di raccolta dati, trattamento e profilazioni clienti, effettuata in proprio dagli agenti e su autorizzazione diretta degli assicurati. La mission è bypassare completamente gestionali e banche dati delle Compagnie e soprattutto gli accordi definiti “capestro” già sottoscritti dai Gruppi agenti. Sull’argomento sembra, anzi, lo dice espressamente, che i vari Gruppi aziendali siano degli antagonisti del Sindacato Nazionale Agenti, piuttosto che fedeli alleati. Gli undici anni di questa presidenza non pare abbiamo portato a chissà quale unità d’intenti con i vari GAA, magari non sarà tutta colpa di questo Esecutivo nazionale, ma da come si esprime il numero uno di SNA, il sentiment sembra essere questo.
Demozzi dichiara di voler tornare al tavolo delle trattative per il rinnovo dell’ANA con un pacchetto di 3-4 mila colleghi che nel frattempo abbiano compiutamente realizzato il programma di cui sopra. Un progetto ambizioso che, ammesso sia fattibile e percorribile, richiede molti anni. E’ pur vero che tra dieci anni è plausibile che lui sia ancora il presidente, che l’Accordo Nazionale sia sempre quello del 2003 e gli agenti definitivamente mortificati sia nel numero che nella professione.
Sulla redditività delle agenzie, non una sola parola. Agli Agenti vengono oramai sottratte risorse, ridotte provvigioni, eliminate scontistiche, innalzate tariffe e budget, disconosciuti rappels. Una categoria alla quale vengono imposte rivalse improbabili e gravami amministrativi non di loro competenza. Per “oneri amministrativi” non intendiamo certamente il Preventivass che sembra essere oramai l’unico problema che attanaglia la categoria.
Nel frattempo sul fronte sindacale, riunioni, convegni, congressi, tour identitari, inframmezzati da qualche ricorso al Tar piuttosto che all’Antitrust.
Fin qui le nostre “impressioni” sul discorso del Presidente e sulla sua linea politica.
Le conferme alle impressioni, invece, rivengono dalle risposte alle nostre domande. Ebbene sì, abbiamo chiesto parola e microfono, ci siamo presentati, ed abbiamo fatto qualche inaspettata domanda tesa a misurare “pressione arteriosa e battito cardiaco”. Ma di questo vi parleremo nelle prossime news. Stay tuned.