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Ha vinto Claudio Demozzi. Quindi facciamo i complimenti a Claudio Demozzi.
In verità occorreva solo verificare con quale percentuale avrebbe vinto, perché l’epilogo era scontato.
I numeri tuttavia premiano molto di più di quel che sembra il candidato sfidante che ha dovuto scalare la montagna a “mani nude”. Quest’ultimo non ha desistito, nonostante il numero imprecisato di colleghi che pare gli abbiano chiesto di fare un passo indietro “per il bene del Sindacato”, senza contare manovre strane ed altri personaggi che all’ultimo momento si sono orientati in funzione del vento (stile bandierine !).
Ma tant’è, Demozzi ha vinto. Evviva Demozzi.
Per il momento il Presidente può mettere da parte il nervosismo che lo ha caratterizzato fino alla proclamazione. Un nervosismo tangibile per il sol fatto di non essere l’unico candidato. Si chiama Congresso elettivo proprio perché presuppone una competizione elettorale tra due o più candidati, ma non ci era abituato. Piuttosto l’accento andrebbe posto proprio sulle modalità del congresso che risultano tanto illogiche quanto pretenziose.
Un congresso annunciato nel volgere di poche settimane, nel quale il primo giorno si iscrivono a parlare gli elettori che esprimono opinioni ed intenzioni di voto ancor prima di ascoltare i candidati stessi (!?). Nel mentre il Presidente in carica si ritaglia uno spazio importante, per parlare di sé stesso, dei suoi presunti successi e dell’importanza di proseguire con lui al comando. Nessun confronto tra candidati prima delle operazioni di voto, anzi, a specifica richiesta in tal senso, il Presidente uscente neanche risponde. Demozzi si sottrae al confronto con il candidato concorrente. 
Ma una cosa del genere non vi fa riflettere?
Provate poi a leggere la relazione del Presidente. Lo diciamo soprattutto ai fedelissimi oramai ammaliati ed affascinati dalla politica Demozziana. Provateci anche solo per un istante a leggere quella relazione senza condizionamenti di sorta.
Trentadue pagine che tra fotografie e lettere riportano anche quattro o cinque pagine dedicate a quanto guadagnano le Compagnie, con grafici di varia natura (sembra una relazione del centro studi dell’ANIA). Da rappresentante degli agenti dovrebbe fare dei grafici su quanto (non) guadagnano i suoi colleghi, sull’argomento invece butta lì una tabella con le “provvigioni che vorremmo” (si fa prima a scrivere un letterina a Babbo Natale !).
Per il resto una totale celebrazione di sé stesso e di presunti successi conseguiti. Grazie a lui “SNA è considerato interlocutore autorevole (e/o controparte credibile e determinata) dall’ANIA, dal BIPAR, dalle Sigle sindacali dei Lavoratori, dalle Associazioni dei Consumatori, dai Gruppi Aziendali Agenti, dall’Ivass, dall’Antitrust, dai vari Ministeri e dal Governo della Nazione”. Peccato che alcuni interrompono con lui relazioni industriali sul rinnovo dell’ANA, Ivass si diverte ad emettere regolamenti astrusi a vostro danno, le sigle sindacali sono quelle di Ebisep ed i Gruppi aziendali vengono “bacchettati” ogni tre per due.
Fate un esperimento: dopo aver letto questa news, alzate il telefono e chiedete ad un collega informazioni sull’autorevole interlocuzione con il BIPAR, vediamo cosa vi risponde.
Nel mezzo anche una promessa di rimborsi chilometrici per la trasferta di Cagliari qualora fosse stato eletto (ci ricorda qualcuno!).
La chiusura è emblematica e trasuda di sterile enfasi: “attività svolte per concentrare la vostra attenzione sui valori, nei quali mi ostino a credere! Quei valori, che si chiamano passione, solidarietà, unità, libertà, rispetto, coraggio, coerenza, lealtà, spirito di appartenenza, giustizia, che ci danno la forza per continuare a lottare, senza timori reverenziali nei confronti di nessuno. Quei valori nel nome dei quali trovo, ancora una volta, l’ispirazione per dirvi convintamente che io non mi arrendo e per chiedervi… e voi?!”
Per i prossimi tre anni la categoria potrà godere di questo tipo di enfasi che vi ritroverete propinata in lectio magistralis e monologhi vari. Nel frattempo le condizioni della categoria risulteranno immutate (se non peggiorate) e questa stessa relazione, potrebbe tornare utile anche per il prossimo congresso (avendo cura di cambiare le date ed aggiornare le tabelle sui guadagni delle Compagnie, ma il centro studi dell’ANIA è sempre disponibile per gli aggiornamenti !).
Cari elettori SNA, nei prossimi tre anni fate un bilancio dei risultati conseguiti e nella prossima tornata elettorale votate in funzione di quelli, non delle relazioni del Presidente e soprattutto pretendete in sede di Congresso una “Tribuna elettorale” tra candidati.
E’ al quinto mandato consecutivo, sarebbe il caso che cominciate a chiedergli dei risultati. O no?