Cala il sipario sull’Assemblea AUA. Cala il silenzio.
Vi sveliamo un segreto. Abbiamo ricevuto molti inviti da parte di agenti Unipolsai a scrivere dalle nostre pagine del “Patto 3.0”. I vostri colleghi ci hanno incredibilmente chiesto aiuto in ragione degli accessi che fa registrare questo sito.
Hanno chiesto aiuto a noi, pensate un pò.
Abbiamo raccolto questo “grido di dolore”, abbiamo provato a stimolare lo spirito critico di chi era chiamato a votare, abbiamo fatto ricorso anche a delle provocazioni. Nulla da fare. Sembrava un destino già segnato.
Il Patto doveva essere approvato e così è stato.
Nonostante ciò, ci sono stati oltre 270 voti contrari e 70 astenuti, numeri che ci dicono essere non da poco nel mondo UnipolSai. Ma il dato inequivocabile è che il Patto 3.0 è stato approvato con numeri impressionanti.
Veniamo ad alcune nostre considerazioni e domande nel merito dell’Assemblea AUA, anche perchè sembra quasi che siamo gli unici ad avere un senso critico.
Innanzitutto, visto il numero di “scontenti” alla vigilia del voto, possiamo tranquillamente affermare che se si fosse proceduto con una votazione a scrutinio segreto questo Patto 3.0 avrebbe preso pochissimi voti a favore.
Se il Sindacato Nazionale Agenti avesse dato un responso negativo, tipo quello “netto” dato ai Gruppi agenti delle Generali (non firmatelo !), il fronte dei “no”, anche con il voto palese, sarebbe stato sicuramente importante. Il Presidente Demozzi si è pure ritagliato il suo spazio al Congresso AUA, per cui l’eventuale responso negativo dello SNA lo avrebbe potuto anche argomentare con l’abile arte oratoria che lo contraddistingue. Avrebbe potuto “salvare” i colleghi o quanto meno provarci. Certo, si sarebbe reso antipatico agli occhi della Compagnia e della Giunta AUA, ma avrebbe svolto un vero ruolo da Sindacalista a tutela della categoria e dei colleghi.
Troppi condizionali però.
La verità è che il voto è stato palese e soprattutto schiacciante ed il buon Demozzi ha perso l’ennesima occasione per ergersi a baluardo della categoria, ma quest’ultima circostanza oramai non stupisce neanche più.
I voti a favore per l’approvazione del Patto 3.0 sono stati 1074, considerando una delega a testa, significa che in quell’assemblea poco più di 500 intermediari UnipolSai hanno votato a favore. Cinquecento Agenti su circa quattromila (tra persone fisiche e soci delle società mandatarie) significa che il 12% ha deciso per tutti.
Saremmo anche curiosi di conoscere l’età media di questo 12% che ha deciso per tutti, perché i giovani Agenti e le generazioni future non avranno le stesse chance che hanno avuto loro.
Il Presidente Sivori di AUA, dopo la proclamazione dei voti, dal palco si fa carico delle istanze dei colleghi che così riassume in una mozione: “Preso atto delle mozioni presentate alla presidenza dell’Assemblea AUA, la Giunta ed il presidente le fanno proprie e si faranno parte attiva nei confronti della Compagnia per sollecitare idonei sistemi di monitoraggio e provvedimenti a tutela degli agenti unipolsai. Questo riassume un pò tutto il succo delle mozioni che sono state fatte, eh!”. Il Presidente chiede un applauso a ratifica e sembra che rispondano in dieci, più o meno lo stesso numero di colleghi che aveva applaudito all’atto della proclamazione dei voti favorevoli.
A riprova, questo è l’audio di quel momento. Ascoltatelo perché è una chicca ma soprattutto è significativo:
La domanda è: ma dopo questa mozione finale del Presidente AUA, voi agenti UnipolSai non vi sentite già più tranquilli e sicuri per il vostro futuro?
Per quel che serve, tra qualche tempo dovreste fare un sondaggio tra di voi per verificare gli andamenti provvigionali a seguito dell’applicazione del Patto 3.0. E’ meglio però che non lo commissionate nè ad AUA nè ad UnipolSai…finisce che avrete guadagnato il doppio senza manco accorgevene.
Un’ultima curiosità: ma se l’evento si chiamava “IV Assemblea generale AUA” ed era specificatamente destinato agli agenti per approvare questo “Patto 3.0” studiato con la Compagnia per il bene della rete, ci spiegate la presenza dei vertici della Compagnia in quel contesto? Cosa diavolo c’entravano, se non ad evitare gli interventi critici e creare il giusto “clima di soggezione” nei confronti di chi era chiamato ad esprimersi con un voto palese?
La prossima volta chiamatela “Assemblea congiunta AUA- UnipolSai” e fate prima.
E’ calato il sipario sull’evento ma è calato anche il silenzio. Un silenzio assordante.