La denuncia penale a carico di Groupama ed Agit per il tramite della GdF.
Abbiamo assistito qualche tempo fa un agente della Groupama Ass.ni Spa che purtroppo è stato revocato per giusta causa.
Le motivazioni del recesso sono rappresentate da presunti mancati invii di rimesse. Tuttavia le motivazioni della revoca non sono l’oggetto della presente news, vuoi perché spesso e volentieri non è mai come sembra (come in questo caso) e vuoi perché nel bene e nel male non operiamo mai giudizi nel merito di vicende come queste.
L’occasione è tuttavia propizia per dimostrare all’atto pratico quanto da tempo andiamo denunciando, con la differenza che questa volta la “denuncia” non è solo di carattere giornalistico attraverso le nostre pagine.
Torniamo alla vicenda. Per il presunto “ammanco” la Groupama avrebbe l’opportunità di risolvere agevolmente l’aspetto economico, semplicemente escutendo la fideiussione a prima richiesta ex art. 4 ANA 2003.
Se ne guarda bene dal farlo. Perché ? semplicemente perché Groupama è al tempo stesso contraente ed assicurato di quella polizza con il fideiussore Coface, il che renderebbe inutile la richiesta di escussione di un importo che il giorno dopo dovrebbe restituire in rivalsa allo stesso fideiussore.
Con l’appoggio del compiacente AGIT (Gruppo Agenti Groupama) la Compagnia addebita da sempre agli agenti un premio annuo non dovuto in quanto il contraente di quella polizza è essa stessa (!).
L’AGIT si presta al gioco assecondando la Compagnia nel far sì che possa beneficiare dei relativi vantaggi. Il tutto però riguarda solo una parte dei colleghi iscritti al Gruppo aziendale, in quanto gli agenti di provenienza “Nuova Tirrena” hanno una regolare fideiussione ex art. 4 ANA contratta dallo stesso Gruppo Agenti e che vede come assicurato la Groupama. Un abominio totale, insomma. Per giunta avallato dallo SNA (https://www.agentsconsulting.com/2020/sna-ed-a-g-it-fanno-quadrato-attorno-a-groupama-e-tutto-regolare-ma-che-volete/).
La differenza questa volta sta tutta nella denuncia penale depositata dall’agente presso la Guardia di Finanza a carico del legale rappresentante di Groupama in concorso con il legale rappresentante del Gruppo Agenti.
Magari la Magistratura e la Guardia di finanza appureranno anche gli “accordi” eventualmente esistenti tra queste due Compagnie. Da un lato infatti la Groupama Ass.ni Spa, in veste di “benefattore”, eroga ad altra Impresa un premio assicurativo (con i soldi degli agenti) il cui rischio non esiste affatto e che quindi rende addirittura “nulla” quella presunta polizza ai sensi dell’art. 1895 cod. civ., sgravandosi al tempo stesso dal bilancio il relativo costo in qualità di contraente. Dall’altro, la Coface, in veste di “beneficato”, incassa gioiosamente da vent’anni un “premio” (sotto tutti i punti i vista !) con l’assoluta certezza di non dover mai sborsare neanche un euro a titolo di risarcimento sinistri.
In teoria da tutto questo, un vantaggio lo potrebbero trarre anche gli agenti, non tutti in verità, ma solo quelli “diversamente onesti”. Se un agente (magari a fine carriera), decidesse fraudolentemente di fare un buco da un milione di euro alla Compagnia, costui avrebbe la certezza che nessun fideiussore si attiverebbe nei suoi confronti. Non gli rimarrebbe che affrontare il procedimento di radiazione dal RUI (a fine carriera) ed una denuncia penale per appropriazione indebita.
Da incensurati e con i dovuti accorgimenti “se pò fa”, per di più con un milione di euro in tasca (!).
Stiamo scherzando naturalmente, è solo una provocazione. Non fate che ci prendete sul serio. Non sia mai che l’A.G.IT si liberi dallo stato di sudditanza e sottoscriva finalmente quella polizza in qualità di contraente, come ha già fatto il Gruppo agenti Alliaz dopo le nostre denunce.
A proposito: per l’IVASS è tutto regolare.