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Non Vedo

Esterrefatto 2^ parte – il “Facciamo finta di niente”.

Scaldiamo i motori e partiamo con la puntata di “Esterrefatto 2” che sembra quasi il titolo di un film, ma in realtà non lo è. O forse sì.
Il Presidente Demozzi in “Esterrefatto 1” si dichiarava sbigottito per una sentenza che nulla aveva a che fare con la “titolarità ed il trattamento dati”, quanto piuttosto con l’ipotesi di “sviamento di clientela”, per cui un agente delle Generali Italia aveva subito una pesante condanna di risarcimento danni.
L’occasione però gli è sembrata propizia per lanciare una frecciatina ai vari gruppi agenti delle Generali, colpevoli, a suo dire, di aver sottoscritto in autonomia un “accordo dati” con la Compagnia contro il parere dello SNA. Nell’occasione si innescò una polemica piuttosto rilevante tra le parti.
Il tema del “trattamento dati” sembra che stia veramente a cuore al Sindacato Nazionale Agenti, visto che lo tira in ballo anche quando non c’entra nulla.
Peccato però che abbiamo inviato alla Pec dello SNA (che in nome della trasparenza di cui si vantano, tengono debitamente occultata!) due scabrose segnalazioni aventi ad oggetto proprio la questione del “trattamento dati” che riguarda l’AUA (acronimo di Associazione Agenti Unipol).
Cosa abbiamo segnalato allo SNA? Nulla di che, solo una vera e propria attività di minaccia ed intimidazione dell’AUA nei confronti di tutti i colleghi, finalizzata a far sottoscrivere loro un contratto “Master” con una società di servizi indicata da UnipolSai e che ha ad oggetto proprio il trattamento dati.
UnipolSai infatti si è inventata una società terza “sub-responsabile” del trattamento dei dati (denominata “fornitrice”) alla quale gli agenti Unipol (indicati come “committenti”) chiedono “spontaneamente”, attraverso un modello ad hoc, di gestire e custodire i dati clienti.
Il contratto ha anche ad oggetto l’archiviazione e la scansione di tutte le polizze ed i documenti contrattuali che questa società fornitrice si premura di custodire gelosamente per loro conto.
Ovviamente tutti gli agenti UnipolSai sanno esattamente di cosa stiamo parlando.
L’Accordo presenta a nostro modesto avviso non poche criticità ed ambiguità, ma la stragrande maggioranza degli agenti UnipolSai lo ha firmato. Esiste tuttavia un discreto numero di essi che resiste e la cosa più grave è che per tale ragione non mancano di essere espressamente “intimiditi” dal loro stesso Gruppo agenti (!?).
Intimidazione è il termine giusto, visto il tenore della comunicazione loro inviata dall’AUA che così scrive: “facendo seguito alla precedente comunicazione della Presidenza di dicembre 2021, Vi informiamo che la Compagnia sta provvedendo a recapitare i solleciti per la sottoscrizione del Contratto Master, che, ricordiamo, è INDISPENSABILE PER CONTINUARE AD AVERE PIENE FUNZIONALITÀ NELL’ACQUISIZIONE DEI DATI CHE ALIMENTANO SISTEMI GESTIONALI INDIPENDENTI DELLE SINGOLE AGENZIEIn assenza di una sottoscrizione dello stesso le funzionalità verranno interrotte dal prossimo 30/06/2022, rendendo, in conseguenza le agenzie non adempienti in base a quanto previsto dalla Norma 10 – Invio e conservazione documenti, punto 5.1.Quindi invitiamo a provvedere quanto prima all’attività prevista dalla circolare di cui sopra”. (ndr, la frase in maiuscolo ed in grassetto è dello scritto originale).
Agenzie non adempienti ??? inadempienti rispetto a cosa o rispetto a chi ???
Per la cronaca vi informiamo che per qualche giorno a partire dal 30.06.2002, Unipolsai ha anche tenuto fede alla “minaccia” posta in essere per il tramite dell’AUA, bloccando di fatto l’operatività delle agenzie reticenti.
Ma andiamo avanti. Visto il totale silenzio del Sindacato sul comportamento dell’AUA, dovremmo pensare a questo punto che codesto Gruppo agenti non abbia informato e coinvolto il Sindacato Nazionale, che nessun agente Unipol abbia riferito nulla al Sindacato stesso (compresi i colleghi Unipol che fanno parte dell’Esecutivo nazionale o del Consiglio direttivo) ovvero che alcuna notizia sia trapelata da nessuno delle migliaia di agenti Unipol (molti dei quali iscritti allo SNA) circa un argomento che sta a cuore alla più grossa rappresentanza degli Agenti, tanto da essere addirittura motivo di interruzione delle trattive sul rinnovo dell’ANA.
Siamo ingenui e vogliamo crederci.
Resta il fatto che a giugno e luglio scorso, il Sindacato Nazionale Agenti ha ricevuto nostre informative a mezzo pec con le quali denunciavamo il tutto, ma l’atteggiamento del Sindacato resta quello solito: far finta di niente.
Ci è venuto anche il dubbio che non leggano affatto la loro Pec, d’altronde trattasi di indirizzo tenuto debitamente nascosto e magari non sono neanche abituati a ricevere comunicazioni. Sembra infatti che lo SNA preferisca essere contattato solo tramite telefonatine o mail, vale a dire tutto ciò che può essere disconosciuto all’occorrenza (basti pensare che i tanto criticati concorrenti di ANAPA, non hanno invece alcun problema a pubblicizzare la loro PEC ufficiale !).
Ma di dubbio ce n’è sorto un altro: Vuoi vedere che la curva di “sbigottimento SNA” è direttamente proporzionale alle simpatie che il Sindacato Nazionale Agenti nutre nei confronti di un Gruppo aziendale piuttosto che di un altro? Di un Gruppo accreditato o meno? O di un Gruppo aziendale il cui Presidente non sia anche a capo del Sindacato antagonista?
Diceva un noto politico: “A pensar male si fa peccato, ma spesso s’indovina !”.
Alcuni Gruppi agenti delle Generali hanno sottoscritto in autonomia accordi sulla contitolarità dei dati, tanto da scatenare le ire dello SNA con articoli ed editoriali pepati che a loro volta hanno visto la replica dei diretti interessati.
Il Gruppo agenti Unipol, accreditato SNA, ha fatto ben di peggio a quanto pare ma in questo caso la “curva di sbigottimento SNA” e del suo Presidente sembra appiattirsi clamorosamente, attestandosi sul livello “esterrefatto zero”.
Cari signori dello SNA, visto che in Italia il termine “dimissioni” non è conosciuto, dovreste quantomeno fornire delle spiegazioni alla platea dei vostri iscritti e se non ci riuscite o, peggio ancora, non ci provate neanche, la logica vorrebbe che sia la platea stessa a sfiduciarvi.
A dire il vero, anche il sostantivo “spiegazione” ed il verbo “sfiduciare” non sono particolarmente conosciuti. A ben pensarci, pure la “logica” è oramai in disuso.
Avanti così allora, come non detto.