Il conflitto d’interessi in Reale Mutua e il (non) responso dell’IVASS.
Provate ad interessare l’IVASS per una palese violazione di cui è vittima (direttamente o indirettamente) un agente di assicurazioni per mano di una Compagnia. Non parliamo di esposti che hanno ad oggetto questioni privatistiche (revoche, mancato pagamento indennità, provvigioni etc), ma di argomenti su cui l’Istituto avrebbe piena competenza.
Gli esposti che abbiamo fatto in questi anni (tutti fondati e ben documentati), hanno visto l’assoluzione della Compagnia di turno o, peggio ancora, il “far finta di nulla” dello stesso Istituto di Vigilanza.
Sembra oramai acclarato il fatto che non vi sia una sola possibilità che una Compagnia di Assicurazioni possa essere sanzionata per motivazioni diverse da quelle ricorrenti (Rcauto, gestione e pagamento sinistri etc.), sanzioni che oramai hanno il sapore di una sorta di consolidato finanziamento “extra” in favore dell’Istituto.
Oltre quello non si va.
Veniamo all’esempio di oggi. Nell’ambito del CdA di Reale Mutua ed Italiana Ass.ni Spa, esiste da sempre un macroscopico conflitto di interessi riguardante un importante consigliere di Amministrazione. Parliamo dell’Avv. Marco Weigmann, che ha rivestito da sempre il duplice incarico di amministratore delle Compagnie ed Avvocato difensore delle stesse. Il pur valido Avvocato, purtroppo scomparso ad ottobre dell’anno scorso, ha ricoperto per decenni, per il tramite del suo Studio professionale, anche l’incarico di consulente legale delle Compagnie del Gruppo Reale.
La concomitanza degli incarichi di Amministratore ed Avvocato delle Compagnie, erano svolti alla luce del sole con l’avallo dell’intero CdA e del collegio sindacale delle rispettive Compagnie.
Il conflitto di interessi è una condizione giuridica che si verifica quando viene affidata un’alta responsabilità decisionale a un soggetto che ha interessi personali o professionali in contrasto con l’imparzialità richiesta da tale responsabilità, che può venire meno per effetto degli interessi in causa.
Certa la violazione dell’art. 2391 del cod. civ. e dell’art. 183 del Codice delle Assicurazioni.
Anche il Consiglio Nazionale Forense (parere 21.6.2017, n. 45) ha specificato che: “la professione di avvocato è incompatibile, con l’incarico di membro di un CDA che svolga in via esclusiva i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione che gli derivano dalla legge e quindi, la gestione in senso lato della società e dell’impresa”.
Sull’argomento abbiamo fatto un esposto all’IVASS nel lontano agosto 2019. A distanza di tempo l’Istituto ci informa che la fase istruttoria è conclusa ma il tutto è secretato (!?). Non demordiamo (come sempre) e facciamo fare un “accesso agli atti” dagli agenti Reale Mutua che abbiamo assistito e che sono stati tutti revocati con pretestuose revoche per giusta causa.
Gli ex agenti sono stati costretti a citare in giudizio la Compagnia (puntualmente difesa dallo Studio Weigmann) il cui CdA, e quindi lo stesso Avv. Weigmann, avevano conferito incarico ad un Direttore commerciale dalla revoca per giusta causa “facile”. Revoche che per assurdo portavano parcelle professionali nelle casse dello studio legale Weigmann e che il Weigmann amministratore poteva evidentemente stabilire ed auto liquidarsi.
Un conflitto d’interessi grande quanto una casa e, soprattutto, sconfortante.
Non meno sconfortante, tuttavia, delle risultanze delle indagini dell’IVASS.
L’Istituto infatti giunge alla conclusione che non v’è alcun conflitto d’interesse, sposando appieno tutte le tesi dello Studio legale Weigmann che, ovviamente, nell’istruttoria IVASS interviene a difesa di se stesso e della Compagnia.
Un “corto circuito” pazzesco.
Lo studio Weigmann in primis ammette il duplice incarico (in verità, difficilmente smentibile !) del suo capostipite, circostanza che di per sé dovrebbe essere sufficiente a far scattare un provvedimento dell’IVASS, ma così non è naturalmente. Tra i vari omissis del responso, le tesi difensive RMA “sposate” dall’IVASS sono così sintetizzabili:
– lo Studio legale Weigmann è competente e specializzato, ed è l’unico motivo per cui la Reale Mutua se ne avvale.
– lo Studio Weigmann ha rapporti con le imprese del gruppo in ambito giudiziale (contenzioso) e stragiudiziale, tuttavia, l’unico accordo/convenzione esistente con lo Studio W. è stato sottoscritto con l’avv. Giovanni Gazzola facente parte dello studio Legale Weigmann.
– nel corso degli anni 2016-2019 l’avv. Marco Weigmann, non ha svolto alcuna attività professionale nell’interesse di Reale Mutua ed Italiana.
– dai dati relativi agli incarichi conferiti allo Studio W. (ndr: peraltro non verificati e non verificabili), emerge che il peso dei compensi fatturati allo Studio sul totale delle spese legali del gruppo RMA nel triennio 2017-2019 per assistenza nel contenzioso civile in generale ed in particolare in materia d’intermediazione, non è particolarmente rilevante.
– Reale Mutua ha fatto presente che è in corso la revisione dello statuto sociale per la definizione del concetto di “amministratore indipendente”. Al riguardo ha precisato che la valutazione di insussistenza di conflitti di interesse, si baserà su nuovi e più stringenti criteri.
Tanto è bastato all’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni, per non adottare alcun tipo di provvedimento/sanzione.
Per l’IVASS l’analisi del rapporto Reale Mutua/Studio Weigmann si esaurisce nella verifica degli ultimi tre anni, come proposto da RMA, nonostante il connubio vada avanti forse da un trentennio, come da noi segnalato allo stesso Istituto.
Abbiamo tempestivamente portato a conoscenza di tutta questa situazione lo SNA, circostanza di cui lo stesso IVASS è a conoscenza. Abbiamo inviato allo SNA il responso (inizialmente secretato) dell’IVASS ma il Sindacato Nazionale, come al solito, fa finta di niente.
L’Ivass oramai ha la consapevolezza che la parte Istituzionale che dovrebbe tutelare gli agenti, non interviene affatto, neanche per chiedere dei semplici chiarimenti.
Non ci si stupisca dei provvedimenti IVASS che poi costringono lo SNA a dover ricorrere al TAR per essere smontati, essi sono il frutto di questi atteggiamenti silenti dello stesso SNA.
Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo per l’ennesima volta.