Ci risiamo: altra “questione di principio” nel consulente SNA.
Ci capita raramente di assistere subagenti assicurativi e normalmente ciò avviene su accorata richiesta di qualche nostro cliente. E’ accaduto di prestare assistenza a due subagenti revocati per “giusta causa” dal loro agente che aveva “clamorosamente scoperto” che entrambi avevano acquisito il mandato di un Broker, violando una presunta esclusiva contenuta nella lettera di nomina.
Al di là del fatto che lo stesso agente si era reso promotore dell’acquisizione del mandato da parte dei subagenti, avvenuta molto tempo prima con il suo assenso e consenso, il recesso per giusta causa appariva sin da subito come una vera e propria “ripicca”, ancor più perché fondato su quell’unica motivazione.
Vi era un ragionevole dubbio per cui l’agente, avesse assunto la più classica delle decisioni “istintive” sulla scorta dell’inutile (nonché nulla) previsione di esclusiva della lettera di nomina. Abbiamo scritto all’agente contestando il recesso per giusta causa, invitandolo a fare le operazioni di riconsegna ma soprattutto a rivedere l’erronea decisione. Per forma mentis in prima battuta preferiamo “l’incontro” allo “scontro”, a maggior ragione con un agente di assicurazione.
Ulteriore “ragionevole dubbio” era rappresentato dal fatto che la giusta causa fosse stata impugnata senza consultare un Avvocato che l’avrebbe certamente sconsigliata, anche perché, lo ribadiamo, l’unica motivazione era l’acquisizione di altro mandato assicurativo di cui l’agente era a conoscenza da quasi un anno. In realtà tutti i nostri “ragionevoli dubbi” sono stati clamorosamente sconfessati, perché alla nostra pec di contestazione ha replicato uno dei consulenti legali del Sindacato Nazionale Agenti. Il consulente ha confermato come legittimo il recesso per giusta causa del suo assistito, avvalorando la tesi dell’agente per cui la legge Bersani non si applicherebbe ai subagenti (?!).
Al di là delle previsioni legislative, delle disquisizioni giuridiche, della prassi e dei precedenti giurisprudenziali già esistenti e che verranno valorizzati nelle competenti Sedi, vale la pena evidenziare ben altro.
Dopo esserci ritrovati il medesimo legale dello SNA ad assistere una Compagnia di assicurazioni con l’implicazione di un conflitto di interessi (come da nostra news del 19.11.2020), oggi ci ritroviamo il professionista in questione che conferma il fatto che l’acquisizione di altro mandato d’intermediazione assicurativa da parte di un subagente è di per sé motivo di revoca per giusta causa (?!).
Parliamo di un consulente legale che per conto dello SNA, si è sempre battuto per tutte quelle pretestuose revoche per giusta causa paventate dalle Compagnie assicurative a danno degli agenti che, dopo la legge Bersani, hanno inteso abbracciare il plurimandato.
Parliamo di un consulente del Sindacato Nazionale che avalla la decisione di un agente SNA di adottare con leggerezza il più grave dei provvedimenti (giusta causa) a danno di due suoi collaboratori che hanno acquisito altro mandato d’intermediazione assicurativa.
Un qualsiasi consulente legale è ovviamente libero di assumere alternativamente incarichi dalle Compagnie e dagli agenti di assicurazione, di difendere agenti che revocano per “giusta causa” i propri collaboratori con pretestuose motivazioni.Tuttavia, a nostro modesto avviso, se non altro per una mera questione di coerenza e credibilità, un Avvocato ufficiale dello SNA non dovrebbe porsi sullo stesso piano di un “qualsiasi altro consulente legale”. Egli deve discernere gli incarichi che gli rivengono nell’ambito del rapporto di agenzia assicurativa.
In un Avvocato dello SNA dovrebbero (il condizionale è d’obbligo a questo punto!) identificarsi i principi e le tutele cui si ispira il Sindacato stesso. In caso contrario, lo SNA diventa un semplice collettore d’incarichi legali ad un professionista piuttosto che ad un altro.
E’ pur vero che il primo ad intervenire dovrebbe essere proprio il Sindacato Nazionale. Abbiamo tempestivamente informato a mezzo pec lo SNA sia della prima che della seconda anomalia riguardante questo loro consulente. Ma il Sindacato fa finta di niente.
Ognuno si faccia una propria opinione, noi ce la siamo fatta. In questo mondo è tempo di “questioni di principio”.