Visioni “lungimiranti” di un Direttore commerciale, ogni tanto.
Capita ogni tanto di imbattersi in un Dirigente di una Compagnia assicurativa che non persegua “comportamenti ottusi”.
E’ il caso del Direttore commerciale della Cattolica Soc. Coop, che ha stoppato le operazioni di riconsegna di un’agenzia al fine di rivedere le decisioni in merito allo scioglimento contrattuale.
E’ accaduto che un agente di questa Compagnia sia stato revocato per sopraggiunti limiti di età. In realtà, nel contribuire a gestire fattivamente il punto vendita, vi era da moltissimi anni un giovane Procuratore d’agenzia, nonché nipote dello stesso intermediario oramai in età pensionabile. All’atto della revoca, l’agente ha chiesto in tutti i modi possibili ed immaginabili alla Compagnia di consentire al nipote di subentrare nella titolarità del mandato, rendendosi addirittura disponibile a rinunciare in tutto o in parte alle indennità di fine rapporto (!).
L’agente, inascoltato, è giunto finanche a chiedere in subordine la liberalizzazione del portafoglio.
L’ammontare delle indennità di fine rapporto, peraltro, risultavano anche piuttosto consistenti dal momento che l’agente in età pensionabile poteva vantare un altrettanto consistente anzianità di servizio. Nel complesso parliamo di un indennizzo di quasi 100 mila euro, ma le richieste dell’agente continuavano ad essere rigettate e le successive “insistenze”, del tutto inascoltate.
Sul piano pratico si profilava uno scenario di questo tipo: pagamento di una indennità consistente, guerra commerciale con l’agente (ovvero il Procuratore di agenzia) che si sarebbe portato via buona parte del portafoglio clienti, sul rimanente l’intermediario subentrante avrebbe dovuto applicare una scontistica tale da vederselo ridotto all’osso, facendosi carico al tempo stesso della pesante rivalsa ex art. 37 ANA che giustamente si sarebbe rifiutato di pagare e/o che comunque la Compagnia avrebbe dovuto rivedere.
Sul piano giudiziario non era da escludere un ricorso dello stesso ex Procuratore di agenzia, visto e considerato che gli accordi interaziendali prevedono espressamente l’ipotesi della successione del parente nella titolarità del mandato.
In linea di massima, il soggetto che più di tutti ci avrebbe rimesso sarebbe stato proprio la Compagnia.
Dopo un confronto via skype, sono state proposte all’agente, da parte del Direttore commerciale di Cattolica, diverse ipotesi risolutive e nel frattempo sono state comunque interrotte le operazioni di riconsegna appena avviate. La definizione del rapporto successivamente concordata tra le parti è certamente la meno vantaggiosa economicamente per l’agente (come da noi evidenziato), ma questo è ciò che voleva l’agente ed il nostro compito è quello di raggiungere gli obiettivi dei nostri assistiti.
La nostra presenza probabilmente ha contribuito a far sì che la situazione fosse in qualche modo rivista, ma ciò non toglie che al Direttore commerciale di Cattolica vada riconosciuto nel caso di specie un comportamento lungimirante, non comune fra i pari grado delle altre Imprese assicurative.
Non lesiniamo riconoscimenti, quando meritati.