La replica dell’IVASS sulla polizza fideiussoria ex art. 4 ANA di Groupama
In merito alla nostra news del 31.05.2020 ed alle segnalazioni avanzate all’IVASS, abbiamo ricevuto in questi giorni la seguente risposta da parte dell’Istituto:“Si fa riscontro alla comunicazione di codesto Studio Professionale del 17 luglio 2020, con la quale si è segnalato che la società Groupama per una parte della propria rete distributiva (gli agenti c.d. verdi) ha stipulato con Coface una polizza di assicurazione infedeltà, la quale non è ritenuta dalla Compagnia conforme all’art. 4 ANA e i cui costi sono addebitati agli agenti. Al riguardo, nel rappresentare che esula dai compiti istituzionali dell’IVASS quello di prendere posizione su controversie privatistiche che riguardano i rapporti tra agenti e compagnie – che sono rimesse alla competenza esclusiva dell’Autorità Giudiziaria – si informa che sarà comunque cura dell’Istituto verificare, alla luce degli elementi segnalati, l’eventuale rilevanza a fini di vigilanza delle condotte rappresentate. Relativamente ai profili fiscali, si fa presente che essi esulano dalla competenza dell’IVASS e potranno essere fatti valere presso le Autorità competenti.”
In buona sostanza, come per l’inesistente polizza fideiussoria di Allianz Spa, anche in questo caso per l’IVASS un’omissione nella sottoscrizione della polizza fideiussoria ex art. 4 ANA di un soggetto in luogo di un altro e che figura al tempo stesso contraente e garantito, rappresenterebbe per l’Istituto di Vigilanza una “controversia privatistica”.
La scelta arbitraria di Groupama di sottoscrivere in proprio una polizza fideiussoria “infedeltà agenti” al posto della classica polizza fideiussoria ex art. 4 ANA (come peraltro si registra per i c.d. agenti “azzurri” di questa Compagnia), rappresenterebbe anche in questo caso per l’Istituto di Vigilanza una “controversia privatistica”.
Un indebito pagamento da parte degli agenti “verdi” di una polizza non da loro sottoscritta (nonostante siano convinti del contrario), rappresenterebbe per l’Istituto una “controversia privatistica”.
Il procurarsi da una ventina d’anni a questa parte delle “agevolazioni fiscali” facendo risultare a bilancio per quella polizza un costo (nonostante non sia tale, in quanto coercitivamente recuperato dagli agenti) in qualità di contraente, abbattendo pertanto l’imponibile ed alterando il bilancio per quel capitolo, rappresenterebbe invece un qualcosa che “esula dalla competenza dell’IVASS e potrà essere fatto valere presso le Autorità competenti”.
Ne prendiamo atto, ma le domande che vorremmo porre sull’argomento all’Istituto di Vigilanza sono molteplici a partire da quali sarebbero le competenze dell’Istituto pubblico.
Come per “l’inesistente” polizza fideiussoria di Allianz Spa, anche in questo caso l’IVASS sembra però volerci fare un “favore” personale che consiste nel “verificare comunque l’eventuale rilevanza ai fini di vigilanza delle condotte rappresentate”.
Restiamo in attesa di questo ulteriore “favore”, per quanto delle verifiche dell’IVASS non ne beneficeremmo certamente noi dello Studio Professionale Agents Consulting, ma i “verdi” di Groupama, ai quali nessuno dei soggetti interessati ha ancora fornito delle spiegazioni plausibili (anzi, la polizza ed i relativi addebiti sui rendiconti degli agenti sono rimasti invariati a quanto pare).
Un’ultima cosa: saremmo curiosi di sapere se questa (longeva) polizza “infedeltà agenti” sia mai stata oggetto di escussione. Ce lo immaginiamo infatti anche il più improvvisato degli Avvocati dell’agente “infedele”, non obiettare la contraenza di quella polizza da parte di Groupama (non autorizzata da nessuno). Assisteremmo a quel punto al paradosso che Coface, in qualità di fideiussore, dovrebbe rifondere la Groupama Assicurazioni e quest’ultima, in qualità di contraente, dovrebbe poi restituirgli l’importo (!?).
In realtà, il beneficio fiscale che Groupama (certamente) trae da sempre da questo tipo di polizza a danno degli agenti, è di gran lunga superiore a qualsivoglia importo le venga (eventualmente) sottratto da un intermediario. Questa sì che è una questione “privatistica” tra il direttivo di A.G.IT e Groupama Assicurazioni, senza dimenticare che per gli Avvocati di SNA è tutto ok.
Occorrerebbe un Gruppo Agenti che per quel tipo di polizza imponesse alla Compagnia di equiparare la posizione dei “verdi” a quella degli “azzurri” ed in caso di diniego, invitare la Compagnia a pagarsi la “polizza infedeltà”. Occorrerebbe.